Film d'archivio
Stefano Francia Di Celle
Per f. d'a. s'intende l'utilizzazione di immagini cinematografiche tratte da archivi, collezioni e repertori, al fine di una costruzione filmica autonoma, attraverso [...] basati sulla rielaborazione del found footage, con un lavoro su materiali eterogenei ricondotti a un'unità di trattamento visivo. In Italia sono stati Gianfranco Barucchello e Alberto Grifi a riutilizzare, con intento critico-politico e sperimentale ...
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film
Gianni Rondolino
Vedere oltre lo schermo
Un film è certamente divertimento, ma spesso è qualcosa di più. Può essere allora utile conoscerne il linguaggio, analizzarne il contenuto (spesso nascosto), [...] separati, che poi vengono uniti e sovrapposti in un unico supporto. Tale supporto prende il nome di colonna sonora, mentre per colonna visiva s'intende il film muto, senza suoni.
A questo punto, se il film non è stato girato in presa diretta, gli ...
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Manifesto
Franco Montini
Parte introduttiva
di Mario Verdone, Franco Montini
Nato dalla necessità di diffondere notizie di pubblico interesse, da parte sia di istituzioni ufficiali sia di privati, il [...] . D'altra parte, contemporaneamente, la motorizzazione di massa rendeva gli spostamenti più rapidi, restringendo il campo visivo del consumatore. Il m. di cinema doveva necessariamente adeguarsi: gli affissi si dovevano poter leggere rapidamente ...
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Sudafricana, Repubblica
Giuseppe Gariazzo
Cinematografia
Nella R. S. (proclamata il 31 maggio 1961), più che in altri Paesi del continente, la nascita e lo sviluppo del cinema sono stati legati alla [...] e decisa a difendere la propria tradizione con ogni mezzo, e Soldiers of the rock (2003) di Norman Maake, opera dal forte impatto visivo sulla vita di un gruppo di minatori e sul loro profondo contatto con la terra.Due voci originali e fuori dal coro ...
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Pudovkin, Vsevolod Illarionovič
Ornella Calvarese
Regista, attore, sceneggiatore, scenografo e teorico del cinema russo, nato a Penza il 28 febbraio 1893 e morto a Dubulta (Riga) il 30 giugno 1953. [...] sincronismo e asincronismo), in cui si affermava che solo l'utilizzazione contrappuntistica del suono in relazione all'elemento visivo poteva offrire nuove possibilità di sviluppo e perfezionamento del montaggio. In linea con le convinzioni dei suoi ...
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Wyler, William (propr. Willy)
Guido Fink
Regista cinematografico tedesco, di famiglia ebrea, naturalizzato statunitense, nato a Mulhouse (Alsazia) il 1° luglio 1902 e morto a Los Angeles il 29 luglio [...] a W. concesse inedite variazioni sullo spazio e si tradusse in una moderna e ossessiva metafora del cinema come impotenza dell'erotismo visivo, gli ultimi film del regista, realizzati fra il 1955 e il 1970, spaziano in aree e generi diversi e vengono ...
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Movimenti di macchina
Dario Tomasi
Ogni singola ripresa di un film può essere statica o dinamica. Nel primo dei due casi ci si trova di fronte a un'inquadratura fissa, nel secondo invece a un movimento [...] che vi si trova sopra. Questo m. di m., oltre ad assolvere a un'evidente funzione selettiva, traduce anche in termini visivi il desiderio della protagonista di entrare in possesso di quelle chiavi.I m. di m. possono poi avere anche una funzione ...
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Trasposizione
Antonio Costa
Fin dalle sue origini il cinema ha fatto ampio ricorso al repertorio di testi letterari (romanzi, drammi, commedie, fiabe), prima di tutto per trarne ispirazione, ma anche [...] mezzi specifici della narrazione letteraria (la parola), un universo dotato di una serie di tratti identificabili sul piano visivo rispetto ai quali la messa in scena cinematografica deve operare delle scelte nell'ambito dei propri mezzi specifici ...
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Psicoanalisi
Lucilla Albano
Il rapporto tra psicoanalisi e cinema
Nel 1895, mentre a Vienna venivano pubblicati gli Studien über Hysterie di J. Breuer e S. Freud, atto di fondazione di una nuova disciplina [...] , l'infans (il piccolo d'uomo ancora privo di parola), vedendo la propria immagine riflessa in uno specchio, anticipa, sul piano visivo, l'unità del suo corpo, che invece, su altri piani, percepisce ancora frammentato e in pezzi. Questo fa sì che il ...
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Cuba
Francesco Salina
Cinematografia
Il periodo del muto, 1897-1930
Nel gennaio 1897 un rappresentante e operatore dei Lumière, Gabriel Veyre, effettuò all'Avana le prime proiezioni, e in febbraio realizzò [...] del film era infatti nato durante l'ultima delle sue tre visite a C., tra il dicembre 1959 e il febbraio 1960, e componente storica e quella letteraria si trasfigurano nel linguaggio visivo, mentre vicende e personaggi immaginari si integrano, in un ...
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visivo
viṡivo agg. [lat. tardo visivus, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – Della vista, che concerne la vista o la visione: immagini v.; facoltà v., organi v., capacità o acuità v. (sinon. di visus); memoria v. (v. memoria, n....
vis1
vis1 s. f., lat. – Forza, vigore, efficacia espressiva, e, talora, violenza; con questi sign. è termine usato, nel linguaggio letter., anche in contesti ital. in locuzioni quali vis drammatica, vis polemica, e sim.; v. anche vis comica.