Scrittore. Già accademico d'Italia; dal 1931 redattore-capo della Nuova Antologia. Ha collaborato e collabora a numerosi giornali e periodici, specie al Corriere della sera.
Dopo Michelaccio (1924; nuova [...] " (v. Se rinasco..., Roma 1944): e il suo descrivere e commentare e narrare è sempre un confessarsi, in quel suo amore tutto visivo per la forma, in quel suo gusto fra classico e popolaresco, in quella malizia mista a pudore e in quell'ironia piena d ...
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Scrittore, nato a Firenze il 14 luglio 1884. Dal 1910 al 1923 fu critico letterario della Tribuna (talvolta firmando con lo pseudonimo "Il tarlo"); nel 1919 partecipò con V. Cardarelli e con altri alla [...] delle più vigili e agili; non mirano che ad un'animazione e contaminazione quasi magiche - per virtù d'un intenso potere visivo e d'una rara facoltà associativa e analogica - delle cose lette o contemplate o meditate, dei sogni e dei ricordi. E ...
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SANGUINETI, Edoardo
Alessandra Briganti
Scrittore e critico, nato il 9 dicembre 1930 a Genova. Professore universitario dal 1970, ha insegnato prima a Salerno, e ora a Genova. Collaboratore di Paese [...] storica, la funzione ideologica del linguaggio.
Una registrazione di lacerti di realtà causali, ipotetiche, disposti come in un collage visivo, produce T.A.T. (1968), mentre Reisebilder (pubblicato insieme con T.A.T. in Wirwarr, 1972) è modellato ...
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Beckett, Samuel (propr. Samuel Barclay)
Nadia Fusini
Scrittore, drammaturgo e sceneggiatore irlandese, nato a Foxrock (Dublino) il 13 aprile 1906 e morto a Parigi il 23 dicembre 1989. Fu uno degli autori [...] , la bocca in Not I, 1973). In Acte sans paroles I e II l'immagine è infatti ridotta al solo elemento visivo, come se si assistesse ormai a drammi muti, stretti in un dialogo sostanzialmente gestuale. Diviene un fatto consequenziale il suo crescente ...
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Nella critica cinematografica, e subordinatamente letteraria, opera caratterizzata dalla presenza di scene violente, trame criminose, atmosfere inquietanti. Il termine fu introdotto nel 1946 da alcuni [...] . Tuttavia nei decenni successivi innumerevoli film, definibili postnoir e neonoir, accomunati da un determinato stile narrativo e visivo nonché da particolari temi, personaggi e situazioni, hanno sviluppato e aggiornato i moduli espressivi del n ...
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MALAPARTE, Curzio
Arnaldo Bocelli
Pseudonimo dello scrittore Curzio Suckert, nato a Prato (Firenze) il 9 giugno 1898. Durante la guerra mondiale fu dapprima volontario nell'Argonne, nel 1914, poi in [...] fra umoresco e manesco, in un plastico gusto di ritrarre folle e di aggruppare parole; a quello fra realistico ed evocativo, fra visivo e magico dei racconti di Sodoma e Gomorra (Milano 1931) e delle memorie, dei viaggi, delle favole e dei miti di ...
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(App. IV, I, p.160)
Scrittore, morto a Torino il 10 dicembre 1987. L'innesto del fantasioso, dell'imprevedibile e del curioso nel conformistico vivere quotidiano induce A. ne Il primo quarto di luna (1976) [...] nonché molti testi scritti in collaborazione, come, per es., Lune piemontesi, con G. Jannon (1978), Torinounaemille (Racconto visivo di una metropoli anni 80), con M. Paluan (1980), oppure Torino altrui. Notazioni, giudizi, ricordi di forestieri su ...
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GASS, William Howard
Maria Anita Stefanelli
Scrittore statunitense, nato a Fargo (North Dakota) il 30 luglio 1924. Trasferitosi nell'Ohio, trascorre l'infanzia e compie gli studi superiori a Warren, [...] sono riflesse nella figura della protagonista Baby Babs. In modo inconsueto e sperimentale, G. fa appello al senso visivo del lettore, offrendo pagine di tinte e spessore diversi e occupando gli spazi con grafici, espedienti tipografici e fotografie ...
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Letteratura, teoria della
Italo Pantani
L'espressione, elaborata nel terzo decennio del 20° sec. all'interno della corrente dei formalisti russi (B. Tomaševskij, Teorija literatury, 1925; trad. it. [...] di segni, ciascuno di questi risulta costituito da due parti: il significante, ossia il suo aspetto concreto (sonoro, visivo), e il significato, il concetto espresso dal segno, sulla base di un rapporto quasi sempre arbitrario; ne derivava una ...
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Franco Cambi
Favola
C'era una volta… e c'è ancora, il libro per ragazzi
Scrivere per i ragazzi oggi
di Franco Cambi
16 febbraio
Esce in libreria l'attesissima traduzione italiana di Harry Potter e il [...] ) più povero e più omologato, anche se rafforza e diffonde, come già detto, la comunicazione.
In questo mondo 'visivo', dove va la lettura? L'attività tradizionale di questa, fatta di isolamento, concentrazione, dialogo diretto tra testo e lettore ...
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visivo
viṡivo agg. [lat. tardo visivus, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – Della vista, che concerne la vista o la visione: immagini v.; facoltà v., organi v., capacità o acuità v. (sinon. di visus); memoria v. (v. memoria, n....
vis1
vis1 s. f., lat. – Forza, vigore, efficacia espressiva, e, talora, violenza; con questi sign. è termine usato, nel linguaggio letter., anche in contesti ital. in locuzioni quali vis drammatica, vis polemica, e sim.; v. anche vis comica.