MALATESTA (de Malatestis), Galeotto
Anna Falcioni
Figlio di Pandolfo (I) e di Taddea, nobildonna di origini ignote, nacque, con ogni probabilità, nei primi anni del Trecento, poco dopo Malatesta detto [...] abile conduzione militare dei due fratelli pose fine alla vicenda. Dietro pagamento di un' consumatasi con innumerevoli perdite di vite umane nel giugno 1361, associò concessioni vicariali del 1355 e del 1358, senza l'obbligo di recarsi ad Avignone per ...
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BENINCASA, Bartolomeo
Gian Franco Torcellan
Nato a Modena nel 1746, cadetto di una nobile famiglia originaria di Montegubbio e iscritta al patriziato modenese, venne avviato alla carriera del sacerdozio, [...] Grande (Parma 1806), centone oraziano rielaborato non senza una fine arguzia cortigiana. Nell'aprile di quell'armo Vincenzo e Re d'Italia Parma 1806; Vita di Enrico Dandolo, in Vite e ritratti di illustri italiani, I, Padova 1812(rist. in Piccola ...
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GRILLO, Clelia (del)
Guido G. Fagioli Vercellone
Nacque a Genova nel 1684 (entro il luglio: alla morte, nell'agosto 1777, aveva già compiuto i 93 anni), in una famiglia patrizia illustre e doviziosa, [...] gran parte possedute sino alla più fine eleganza". Per la matematica poi VIII, del 16 luglio 1739), scrisse non senza ironia: "La contessa Clelia Borromeo, la Mediolanensium, IV, Mediolani 1745, passim; Le vite degli Arcadi illustri, V, Roma 1751, ...
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DEVINCENZI, Giuseppe
Paolo Coppini Romano
Nacque a Notaresco (Teramo) il 4 marzo 1814, in una famiglia della borghesia agraria con vasti possessi nel Teramano. Dopo gli studi secondari nel collegio [...] voluto "d'un tratto fare mirabilia", senza contare gli scarsi mezzi dello Stato. In , sostituì inizialmente la vite al grano. Per Firenze 1937, II, pp. 117-120, 122; R. De Cesare, La fine di un regno, Città di Castello 1908-1909, II, pp. 134, 313, ...
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DELFINI (Delfino), Flaminio
Stefano Andretta
Nacque a Roma il 1° nov. 1552 da Mario e Properzia Miccinelli.
Le scarsissime notizie, le reticenze e i probabili occultamenti dei contemporanei e degli [...] di un possibile utile per i carbonari affamati e senza lavoro della zona, e se, accanto all'idea colpi di coda e già alla fine del mese la situazione nello Stato e baluardo non ridotto a termine... non solo vite et in piede tutte le offese di fianco et ...
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DANDOLO, Fantino
Giuseppe Gullino
Nacque da Leonardo a Venezia, a S. Luca, nel 1379.
Il padre - uno dei quattro "amici" ricordati dal Petrarca nel De sui ipsius et multorum ignorantia - era allora cavaliere [...] la cattedra per la politica.
Già alla fine del 1405 era stato a Milano, al del D. le fonti appaiono discordi: nelle Vite dei dogi, infatti, il Sanuto nega ch' . "recuperò ai nostri 35.000 ducati, che senza l'opera della sua virtù erano già perduti". ...
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GRADENIGO, Giovanni
Franco Rossi
Figlio di Marino di Marco, fratello del doge Pietro, e di Maria Dandolo, presunta figlia del doge Giovanni, nacque a Venezia intorno al 1279.
Il padre del G. aveva avuto [...] i figli Marino, Orso, Tommaso e Luca, senza fare alcuna menzione di Pietro. Quanto alla contrada nel 1381 avrebbe posto fine, ancorché in maniera non ., 2a ed., XII, 2, p. 11; M. Sanuto, Le vite dei dogi, a cura di G. Monticolo, Ibid., XII, 4, p ...
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PARENTI, Piero.
Vanna Arrighi
– Di famiglia fiorentina, nacque a Ronta di Mugello (nel Comune di Borgo San Lorenzo), in una casa di campagna dove la famiglia si era trasferita per sfuggire a un’epidemia [...] una delle arti minori; verso la fine del secolo spostò la propria attività verso sola volta parte della Signoria; anzi Marco, senza dubbio a causa del matrimonio con una Strozzi intraprese la stesura delle Vite, opera pure larvatamente antimedicea. In ...
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MARCELLO, Pietro
Giuseppe Gullino
Nacque a Venezia nel 1446 dal cavaliere Jacopo Antonio di Francesco e dalla sua seconda moglie Lucia Lion, figlia del nobile padovano Bartolomeo.
Il padre morì lasciando [...] poco più di un anno, senza dover affrontare particolari problemi; tornato Il M. prese possesso della sede a fine anno e vi rimase sino all'agosto 1520 Forin, Padova 1969, p. 354; M. Sanuto, Le vite dei dogi. 1474-1494, a cura di A. Caracciolo Aricò ...
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CAPIALBI, Vito
Salvatore Settis
Nacque a Monteleone di Calabria (oggi Vibo Valentia) il 30 ott. 1790 da Vincenzo e da Anna Marzano; la famiglia, ascritta al patriziato di Benevento e poi di Stilo, era [...] regione. La restaurazione borbonica segna la fine di questo impegno del C. di chi dona alle chiese e ai conventi senza preoccuparsi del "sollievo dei poveri", cui "poco , per la quale scriverà alcune decine di vite, estendendo a mano a mano la sua ...
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vite2
vite2 s. f. [v. vite1, per il filetto che ricorda il viticcio (lat. mediev. vitis)]. – 1. a. Nella tecnica, spec. delle costruzioni, organo meccanico, generalmente di acciaio o di ottone, usato per unire due o più pezzi con un collegamento...
iperoggetto s. m. Oggetto o evento le cui enormi dimensioni spaziali e temporali, congiunte alla pluralità di forme con cui si manifesta, lo rendono non direttamente esperibile come unicità concreta (l’esempio tipico è il riscaldamento globale...