Nella terminologia edilizia moderna, tipo di abitazione unifamiliare, di un certo lusso, accompagnata da un giardino più o meno esteso.
Nella corografia medievale, piccolo centro rurale comprendente svariate [...] di A. Lippi, la v. Giulia sulla Flaminia, di Vignola, la v. d’Este a Tivoli di P. Ligorio, la v. Lante a Bagnaia (Viterbo) ecc. Una soluzione originale al tema della v. è fornita da Giulio Romano nel Palazzo Te a Mantova: un modello presto seguito in ...
Leggi Tutto
Fabrizio Di Marco
Grandi ed eleganti residenze lontane dalla città
Abitare lontani dai centri urbani era un costume molto diffuso tra i ricchi romani dell’antichità; questa usanza è stata poi ripresa nel Rinascimento fiorentino e si è sviluppata fino a oggi in forme architettoniche diverse. Il programma ... ...
Leggi Tutto
Gian Piero BOGNETTI
Mario MENGHINI
. Il nome di villa che, nell'antichità romana, designava soprattutto la dimora rurale, anche signorile, o un gruppo di caseggiati rustici, ma, comunque, a differenza di vicus, pareva riservato a indicare il complesso di fabbricati appartenenti a unico proprietario, ... ...
Leggi Tutto
Misure protettive contro le offese belliche furono prese nelle sedi stesse delle biblioteche ma si palesarono presto inadeguate. Migliori risultati ebbe lo "sfollamento" del materiale più prezioso in edifici [...] (incendiata dai Tedeschi), Savignano di Romagna, Pesaro (saccheggiata), Livorno, Grosseto, Fossombrone, Ancona, Città della Pieve, Viterbo, Civitavecchia, Tivoli, Trapani e Zara. Distrutte le biblioteche dell'Accademia medica di Torino, della Società ...
Leggi Tutto
CONTARINI, Gasparo
Gigliola Fragnito
Primogenito di Alvise di Federico dei Contarini del ramo della Madonna dell'Orto e di Pofissena di Tommaso Malipiero, nacque a Venezia il 16 ott. 1483 in una famiglia [...] Carlo V. Il C. avrebbe dovuto, tuttavia, negare la restituzione di CeMa e Ravenna. Partito da Venezia il 24 maggio e giunto a Viterbo, dove si era rifugiata la corte, il 4 giugno il C. fu ricevuto da Clemente VII con le parole: "Sicome la persona ...
Leggi Tutto
PITTURA dal 1260 al 1400
A. Châtelet
In tutto il mondo occidentale, nel periodo compreso tra il 1260 e il 1400 la p. ebbe un grande sviluppo, subendo al tempo stesso una profonda trasformazione; questo [...] guida del cantiere del palazzo dei Papi, ma un pittore di Viterbo, Matteo Giovannetti (v.): chiamato ad Avignone nel 1343, dov'era italiani che lavoravano con l'artista nella torre, Pietro da Viterbo e Rigo d'Arezzo, oltre ai francesi Pierre Resdol e ...
Leggi Tutto
MURARIA, Arte
G. Lugli
A. Moretti
A) Tecniche e tipi di costruzione: 1. Mattoni crudi. - 2. Mura pelasgiche. - 3. Opus quadratum. - 4. Opus caementicium. - 5. Opus incertum. - 6. Opus quasi reticulatum [...] , alternate con fasce più esigue di mattoni. Dove è possibile è usato ancora il laterizio (teatro di Rimini, terme di Viterbo e di Civitavecchia) mentre l'opera cementizia con paramento amorfo è il sistema preferito per molti edifici del tardo Impero ...
Leggi Tutto
ENCICLOPEDIA
S. Carboni
Il termine moderno e., sconosciuto in epoca medievale e usato in italiano per la prima volta da Galileo Galilei (1564-1642), indica un'opera scritta nella quale la conoscenza [...] La storia universale di Brunetto si rivela una compilazione di testi tratti da Isidoro di Siviglia, da Orosio, da Goffredo da Viterbo (1120-1191), da Gilbertus (sec. 12°-13°), da Pietro Comestore e, per gli eventi più recenti, attinti da una cronaca ...
Leggi Tutto
Beni culturali
Oreste Ferrari
sommario: 1. Premessa. 2. Problemi generali della tutela. 3. Le realizzazioni museali. 4. Le attività promozionali di valorizzazione. 5. La catalogazione. 6. La formazione [...] con l'istituzione di corsi di laurea o anche con vere e proprie Facoltà ‛dei beni culturali' (a Udine, a Viterbo, ecc.) distinte dalle Facoltà di lettere. L'esito di queste iniziative - sulle quali peraltro si sono accese vivaci discussioni - non ...
Leggi Tutto
BAGLIONE, Giovanni
Carla Guglielmi Faldi
Nacque a Roma intorno al 1573 da Tommaso, fiorentino, e da Tommasa Grampi, romana. Dopo due anni non individuabili passati presso il fiorentino Francesco Morelli, [...] 1604, laddove fa in certo modo eccezione, per maggiore intensità, il S.Carlo che venera la Madonna dell'Arcivescovato di Viterbo. Di gran momento nella carriera pittorica "ufficiale" del B. dovette essere la Resurrezione di Tabita in S. Pietro (che ...
Leggi Tutto
LANDESIO, Eugenio
Francesca Franco
Nacque il 25 genn. 1809 a Venaria Reale, da Giovanni e Rosa Sander. La famiglia, di origini modeste, si trasferì presto a Roma in cerca di una migliore sistemazione [...] Teramo a Civita Castellana, opera nata dallo studio del motivo dal vero analogamente alla Veduta di alcuni sepolcri etruschi presso Viterbo, esposta l'anno successivo e realizzata, come la litografia Veduta della città di Sutri (1846) in seguito a un ...
Leggi Tutto
MACHILONE
Cristina Ranucci
Non sono note le date di nascita e di morte di questo pittore, originario di Spoleto e attivo almeno a partire dal 1230, anno in cui appose la sua firma subito dopo quella [...] San Savino, firmato da Margarito e Ristoro d'Arezzo (Labriola), e ancora con una tavola esposta nel Museo civico di Viterbo, attribuibile a un maestro di cultura romana (Ranucci, 2004), dimostrano che le loro soluzioni compositive e formali furono ...
Leggi Tutto
viterbese
viterbése agg. e s. m. e f. – Appartenente o relativo alla città e provincia di Viterbo, nel Lazio; abitante o nativo di Viterbo. Come s. m., e con iniziale maiuscola, il Viterbese, il territorio della provincia di Viterbo.
patarina
s. f. [der. di patarino]. – Nome della campana nella torre del Palazzo Senatorio a Roma; appartenuta in origine al comune di Viterbo – città invisa, alla fine del sec. 12°, al papa Innocenzo III perché aveva dato ospitalità ai patarini...