Pittore (Bergamo 1603 circa - Roma 1670), detto anche il Codagora, per un errore di un antico biografo. Attivo a Roma e a Napoli, fu abile prospettico (Napoli, S. Martino, sacrestia). Collaborò spesso con i bamboccianti. La critica moderna ha messo a fuoco l'aspetto realistico delle sue vedute, che hanno influenzato le generazioni successive (Rivolta di Masaniello, Roma, Galleria Spada; Arco di Tito, ...
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FONTANA, Carlo
Helmut Hager
Nacque a Rancate (Como) il 22 apr. 1638 da Francesco Amedeo e Cecilia Pizzalmore (Donati, 1942, pp. 263 s., 286 n. 3). Non si conosce con esattezza la data del suo arrivo [...] del progetto in rapporto con il paesaggio). L'effetto scenografico fu pienamente raggiunto come attesta un quadro di VivianoCodazzi del 1668; questa struttura non esiste più, ma dovette essere molto importante per lo sviluppo delle future capacità ...
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DE FERRARI, Gregorio
Federica Lamera
Figlio di Lorenzo e di una Maddalena, nacque a Porto Maurizio (ora Imperia Ponente) il 12 apr. 1647 (cfr. l'atto di battesimo in De Masi, s.d. ma 1945). Secondo [...] di Palazzo Rosso e da ritenersi frutto della collaborazione tra il D. e il figlio di VivianoCodazzi, Niccolò. Al D. è da ascriversi l'esecuzione delle figure, mentre al Codazzi, attivo anch'egli a Genova a Palazzo Rosso fra il 1682 e il 1693, quella ...
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GARGIULO, Domenico, detto Micco Spadaro
Matteo Lafranconi
Pittore napoletano attivo principalmente nei due decenni a cavallo della metà del XVII secolo, dotato di un talento brillante, è scarsamente [...] di altri titolati ancora.
Pur confondendo i termini storici precisi, De Dominici sottolinea l'importanza della collaborazione con VivianoCodazzi da Bergamo, secondo lui iniziata a partire dal 1647 sotto il patrocinio di Gaspar Roomer; essa consentì ...
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LAURI (Lawers), Filippo
Stefano Pierguidi
Figlio del pittore fiammingo Balthasar Lawers, italianizzato in Lauri, e di Elena Cousin, nacque a Roma il 25 ag. 1623. Ricevette i primi insegnamenti dal fratello [...] 'arrivo a Roma del paesaggista fiammingo. Alla fine degli anni Cinquanta risale anche l'inizio del lungo sodalizio con VivianoCodazzi: il L. eseguì le figure di numerose prospettive del maestro, ne divenne il maggiore collaboratore dopo la morte di ...
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DE LIONE (De Leone, Di Lione), Andrea
Adriana Compagnone
Nato a Napoli nel 1610, svolse il suo apprendistato presso il pittore tardomanierista Belisario Corenzio, questi gli insegnò la tecnica della [...] della commissione indirizzata agli inizi degli anni '40 dal duca di Medina de las Torres a vari artisti tra cui VivianoCodazzi, Finoglio, Cesare Fracanzano, Micco Spadaro e Falcone.
Rimane incerta l'inclusione nel gruppo attribuito al D. dei Soldati ...
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DE SIMONE, Nicolò (Nicolò Fiammingo, Nicolò Lo Zet)
Ileana Creazzo
Figlio di Simon Pietro, di cui s'ignora se fosse a sua volta pittore, originario di Liegi, come si desume dalla firma sul Baccanale [...] innocenti (Napoli, Museo di Capodimonte) che il D. ambientò in una architettura classicheggiante sul tipo delle inquadrature di VivianoCodazzi ma assai più fantasiosa e ricca.
Per chiese e cappelle il D. dipinse ancora la pala del 1645 con ...
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PALTRONIERI, Pietro Giacomo, detto il Mirandolese o il Mirandolese dalle prospettive
Alessandra Imbellone
PALTRONIERI (Poltronieri), Pietro Giacomo, detto il Mirandolese o il Mirandolese dalle prospettive. [...] sviluppi che la veduta architettonica e rovinistica aveva avuto a Roma e a Napoli al seguito di VivianoCodazzi (Lanzi ricordava Paltronieri come «il Viviano di questa età ultima» [1795, p. 204]) e di Giovanni Ghisolfi. Le piccole figure che animano ...
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GAGLIARDI, Filippo (Filippo Bizzarro, Filippo delle Prospettive)
Grazia Gerone
Figlio di Andrea, nacque a Roma tra il 1606 e il 1608, come si deduce dagli Stati delle anime della parrocchia di S. Maria [...] tempio di Pan, Un sacrificio a Pan, Circe ed Ulisse, Sileno e fauni), già assegnati dallo Zeri a un "anonimo seguace di VivianoCodazzi" (Zeri, 1959, p. 83) ed eseguiti probabilmente tra il 1647 e il 1651, anni in cui è documentata la presenza a Roma ...
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GRECO, Gennaro
Alessandro Serafini
Nacque a Napoli intorno al 1665, se si dà fede al racconto di De Dominici (p. 555), che lo dice morto nel 1714 non ancora cinquantenne. Secondo le antiche fonti, il [...] apparenze".
Si trattava di un genere che, introdotto a Napoli da François de Nomé (Monsù Desiderio) e VivianoCodazzi, aveva subito trovato un florido mercato grazie all'opera di artisti come Domenico Gargiulo, Ascanio Luciani, Giovanni Ghisolfi ...
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