Gli omonimi sono le parole che hanno stessa pronuncia (gli omofoni) e stessa grafia (gli ➔ omografi), ma significato diverso: riso «sorriso» e riso «cereale», calcio «gioco oppure colpo dato con il piede» [...] differenziano per il diverso grado di apertura delle vocali e e o toniche vengono talvolta distinti con l’accento grave (è / ò) per le vocali aperte (ovvero le vocali medio-basse [ε] e [ɔ]; ➔ chiuse e aperte, vocali) e con l’accento acuto (é / ó) per ...
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LINGUISTICA (fr. linguistique; sp. linguística; ted. Sprachwissenschaft; ingl. comparative philology, linguistic science)
Carlo Tagliavini
La linguistica o glottologia è la scienza che ha per oggetto [...] ) di fronte all'indoeuropeo p, t, k; secondo la legge di Verner, la sorda è conservata se la vocale precedente corrisponde a una vocaletonica, sanscrita o greca, è sonorizzata se corrisponde ad una atona. Per es. got. bropar "fratello" con la sorda ...
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RIMARIO
Mario Pelaez
. È un dizionario, nel quale sono aggruppate le parole che rimano insieme.
Il più antico, nelle lingue romanze, risale al sec. XIII, ed è quello che Ugo Faidit inserì nella sua [...] Las razos de trobar, ecc., in Studi di filologia romanza, I, p. 386 segg.). Le parole vi sono aggruppate secondo che la vocaletonica è di suono aperto o chiuso, conforme alla legge della poetica provenzale (v. rima). In Italia i rimarî apparvero nel ...
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METRICA (gr. μετρική [τέχνη]; da μέτρον "misura")
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Ambrogio BALLINI
Giorgio PASQUALI
Salvatore BATTAGLIA
Nicola FESTA
Andreas HEUSLER
Roman JAKOBSON
È il complesso dei [...] comporre esametri classici senza sentire più la quantità vocalica, faceva avvertire sotto la vana ricerca dei bisogna confondere con la loro quantità e con il loro accento tonico: così il decasillabo francese (apparso però nel Boeci provenzale, del ...
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Vitalità e varietà dei dialetti
Carla Marcato
La questione del dialetto in Italia
È ancora valida una considerazione che il dialettologo tedesco Gerhard Rohlfs fece già in un discorso tenuto nel 1964 [...] poli rappresentati da Bergamo e Brescia. Tra i tratti linguistici si notano la caduta della consonante nasale dopo la vocaletonica: be («bene»), bu («buono»), tep («tempo»), i («vino»); tipico dell’area bergamasca e di quella bresciana di pianura è ...
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La lingua
Alfredo Stussi
La proiezione marittima e commerciale della società veneziana durante il Duecento, per quanto assorbente, non basta da sola a spiegare il ritardo con cui il volgare si afferma [...] fenomeni in largo senso romanzo-occidentali il veneziano partecipa a suo modo, come si vedrà a proposito della conservazione di -s.
Le vocalitoniche chiuse e (da I breve ed E lunga), o (da U breve ed O lunga) in generale sono mantenute, cioè non ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] a questo fenomeno delle forme veneziane antiche chian 'cane', chiani 'cani'. La palatalizzazione (almeno davanti a vocaletonica, come in alcuni dialetti alpini) doveva esistere in Piemonte meridionale, come dimostra il dialetto gallo-italico di ...
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avere
Riccardo Ambrosini
1. Le forme del verbo a. (per l'uso sostantivale, v. § 13) occorrono 1500 volte circa (735 circa nella Commedia, 415 circa nel Convivio e, in numero quasi eguale di casi, 173 [...] le seguenti evitano lo iato rispetto a elemento (per lo più tonico) monosillabico: XXIII 13 e già detto avea; XXVIII 1 e compiuta amato per amore aggio. Viene evitato lo iato rispetto a vocaletonica precedente in CVI 22 vertù fatto ha lontana, e 111 ...
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volere
Alessandro Niccoli
Le presenze di v. nell'opera dantesca assommano a 694 (Vita Nuova 60; Rime 53; Rime dubbie 13; Convivio 182; Inferno 79, Purgatorio 84, Paradiso 75; Fiore 131; Detto 17), distribuite [...] con altri verbi; la frequente mancanza di palatalizzazione nella consonante finale del tema; l'oscillazione tra forme con vocaletonica dittongata o conservata scempia; l'adozione di vari tipi flessionali per uno stesso tempo e modo; vi contribuisce ...
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dialefe
Gian Luigi Beccaria
Quando la vocale o le vocali finali di una parola non si fondono (cioè non si integrano, ai fini fonetici e metrici del verso) con la vocale o le vocali iniziali della parola [...] elisioni (If III 48, Pg X 36, Pd VII 138, ecc.), ci sono casi di d., che rientrano nei casi citati d'incontro di vocaletonica + atona:
If XIV 8 dico che / arrivammo ad una landa; Pg IV 2 che / alcuna virtù nostra comprenda; Pd X 132 che / a ...
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tonico
tònico agg. [dal gr. τονικός (con i sign. grammaticale e musicale), der. di τόνος «tensione, tono»] (pl. m. -ci). – 1. In musica, che riguarda il tono, che è a fondamento del tono: nota t., per lo più sostantivato (v. tonica2). 2. In...
vocale2
vocale2 s. f. [dal lat. (littĕra) vocalis, der. di vox vocis, traduz. del gr. (στοιχεῖον o γράμμα) ϕωνῆεν, der. di ϕωνή «voce»]. – 1. Nella grammatica scolastica, e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato...