Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] dalla forma scritta, letta secondo le norme ortografiche e ortofoniche tradizionali. Così, il peso della grafia determina il timbro delle vocali toniche (per es., bl[u] e non bl[ø], dal francese bleu, adattato anche graficamente in blu o, meno spesso ...
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Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] per il battere le mani, toc toc per bussare alla porta) o compare una sequenza di consonanti iterata con apofonia vocalica (per es., tic tac, zig zag) (➔ raddoppiamento espressivo).
Si può definire come la resa fono-acustica di fenomeni non sonori ...
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Le consonanti laterali sono così chiamate in quanto, per produrle, la lingua assume una particolare conformazione che permette la fuoriuscita dell’aria dai suoi lati (➔ fonetica articolatoria, nozioni [...] 0,14 e 0,45 secondi. La minore intensità è indicata da un minore annerimento del segnale rispetto a quello vocalico (smorzamento di circa 10 dB). Il luogo articolatorio è facilmente deducibile dall’altezza della seconda formante: per l’alveolare la ...
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Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] cose non stavano così. Come indica la figura 6, la componente responsabile della d appare completamente diversa a seconda della vocale che la segue. Per di più, la componente d della sillaba du assomiglia alla componente g della sillaba ga. Infatti ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] a rimirar lo passo»), mentre il e l presentano le medesime condizioni distribuzionali, potendo ricorrere solo all’interno di frase dopo finale vocalica (Inf. I, 15: «che m’avea di paura il cor compunto»; Inf. I, 30: «sì che ’l piè fermo sempre era ’l ...
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GRÜNANGER, Carlo
Domenico Proietti
Nacque a Trieste il 10 (Hösle, p. 91) dic. 1891 da Amedeo, tipografo, e Maria Luigia Bretzel, in una famiglia di madre lingua tedesca. Compiuti gli studi medi nella [...] storico-mitologiche, filologiche ed etimologiche, culminanti in un'appendice linguistica dedicata alla comparazione tra il sistema vocalico gotico e quello tedesco). Mentre nell'opuscolo Lineamenti di una storia della religione germanica (ibid. 1943 ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] uso in tutta la nostra area, e che presentava, fra l’altro, proprio un notevole conguaglio di vari suoni vocalici sulle vocali estreme (cfr. Fanciullo 1984). Fanno eccezione solo il Salento più settentrionale, che ha un sistema di transizione con ...
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L’espressione curva melodica si riferisce all’andamento continuo delle variazioni di altezza tonale, prodotte simultaneamente con i foni di un enunciato e realizzate entro un’unità linguistica per convogliare [...] analisi come nella fig. 1 (con un errore di computazione pari a un salto di ottava nella F0 della vocale finale).
Le modulazioni melodiche che percepiamo possono rappresentare variazioni di tipo categoriale oppure graduale. Il parlante può decidere ...
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La comunità greca italiana (➔ minoranze linguistiche) è distinta in due aree: quella salentina (nella provincia di Lecce) e quella calabrese (nella provincia di Reggio Calabria). Le zone geografiche in [...] alcune varietà, di nessi come /kl/ o /fʧ/ (ad es., bovese às[kl]a «scheggia», è[fʧ]ero «vuoto»).
Il sistema vocalico a cinque elementi /i ɛ a ɔ u/ corrisponde ai sistemi del greco moderno e delle varietà romanze circonvicine, e presenta restrizioni ...
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UNIVERSALI LINGUISTICI
Raffaele Simone
Il termine universali linguistici indica l'insieme di proprietà che risultano comuni a tutte le lingue del mondo o perlomeno a un alto numero di esse. Alcuni u. [...] le consonanti, ce ne sono alcune che non mancano in nessuna lingua (così /k/, /m/, /b/), e la stessa cosa accade per le vocali /i/, /u/ e /a/; i suoni nasali esistono solo se ci sono le corrispondenti occlusive non nasali (in pratica, c'è /m/ solo ...
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vocalico
vocàlico agg. [der. di vocale2] (pl. m. -ci). – Di vocale, che ha una o più caratteristiche o tutte le caratteristiche delle vocali: nella lingua italiana i segni v. sono cinque mentre i suoni v. sono sette (a é è i ó ò u); la «r»...
vocale1
vocale1 agg. [dal lat. vocalis «sonoro, dotato di voce», der. di vox vocis «voce»]. – 1. poet. Sonoro, risonante: Quella soave melodia che posa Secreta ne’ v. alvei del legno Flebile e lenta all’aure s’aggira (Foscolo), del cembalo;...