Scrittore israeliano (n. Gerusalemme 1954). Rappresentante tra i più significativi della letteratura israeliana e noto per l'apertura delle sue posizioni liberali, la sua produzione è segnata in modo significativo [...] invenzione, il registro realistico a quello fantastico-simbolico. Alla sua opera più nota, Ayyen 'erekh: Ahavah ("Vedi alla voce: amore", 1988), ha fatto seguito una produzione copiosa e diversificata, tra cui vanno segnalati i romanzi She-tihyi li ...
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Sönmez, Burhan. – Scrittore, avvocato e attivista per i diritti umani turco (n. Haymana 1965). Docente di Letteratura presso l’Università Odtü di Ankara, avvocato specializzato in diritti umani, negli [...] ha denunciato in intensi romanzi quali Masumlar (2015; trad. it. Gli innocenti, 2014), testo dolorosamente autobiografico in cui dà voce alla nostalgia per i luoghi dell’infanzia e al lutto dell'esilio, e il durissimo İstanbul İstanbul (2015; trad ...
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RANSOM, John Crowe
Biancamaria TEDESCHINI LALLI
Poeta e critico americano, nato a Pulask, Tennessee, il 30 aprile 1888. Laureatosi presso la Vanderbilt University nel 1909, insegnò per ventiquattro [...] ". Egli dirige inoltre uno dei più affermati e stimati "little magazines", la Kenyon Review, divenuta, sotto la sua guida, una voce autorevole di quel New Criticism con cui l'opera critica del R. va associata (v. stati uniti: Letteratura, in questa ...
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STEPUN, Fëdor Avgustovič
Anjuta MAVER
Scrittore e filosofo russo, nato a Mosca il 19 febbraio 1884; una delle figure più rappresentative, per vastità di cultura e originalità di pensiero, dell'emigrazione [...] a Dresda e a Monaco.
Noto già prima della rivoluzione come filosofo del gruppo riunito intorno alla rivista Golos ("La voce"), ha espresso in seguito il suo pensiero non solo in saggi (Mysli o Rossii "Pensieri sulla Russia") e studî filosofici ...
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Scrittore italiano (Polizzi Generosa, Palermo, 1882 - Fiesole 1952); prof. di letteratura tedesca nelle univ. di Torino (1909-10) e di Roma (1910-17), poi nell'Accademia scientifico-letteraria di Milano [...] vivamente, nel primo quindicennio del secolo, al moto di rinnovamento culturale che prese il nome dal Leonardo e dalla Voce, fondando anche una rivista, Hermes (1904), e collaborando alla Stampa e al Corriere della Sera, con articoli di critica ...
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Scrittore turco (Salonicco 1902 - Mosca 1963). Il padre era un diplomatico, la madre discendeva da un esule polacco. Attratto dal comunismo, visse in URSS fra il 1921 e il 1928. Tornato in patria, fu imprigionato [...] poetiche: 835 Satir ("835 Righe", 1929), 1+1=1 (1930), Sesini kaybeden şehir ("La città che ha perduto la voce", 1931), Gece gelen telgraf ("Telegramma notturno", 1932), Kurtuluş savaşı destanı ("L'epopea della guerra di liberazione", 1965), Şu 1941 ...
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BRUERS, Antonio
Eugenio Garin
Nacque a Bologna il 13 febbr. 1887 da Emanuele e da Pia Bernardi. Il padre, un belga, figlio di un "cattolicissimo" medico di Bruxelles, era venuto a studiare medicina [...] ginnasiale, le prime letture dannunziane, la passione per le lettere gli ispireranno alcune pagine fra le sue più degne (La voce di Bologna, Roma 1942, e, accresciuta, Milano 1943). Con la morte del padre scomparve l'unica autorità che avrebbe potuto ...
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Indriðason, Arnaldur. – Scrittore islandese (n. Reykjavík 1961). Tra i giallisti contemporanei europei di maggior fama, dotato di una scrittura scarna e di grandi capacità di ricostruire ampi scenari storici [...] ; trad. it. Sotto la città, 2005), Grafarþögn (2001; trad. it. La signora in verde, 2006); Röddin (2002; trad. it. La voce, 2008); Kleifarvatn (2004; trad. it. Un corpo nel lago, 2009); Vetrarborgin (2005; trad. it. Un grande gelo, 2010); Harðskafi ...
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Fabroni (Fabbroni), Maria Virgina. – Poetessa italiana (Tredozio, Forlì, 1851 - ivi 1878). Educata nel Conservatorio di S. Anna di Pisa, dove dal 1862 al 1868 studiò clavicembalo con eccellenti risultati, [...] fermezza e coraggio l’autonomia di pensiero del mondo femminile dai modelli conformisti imposti dalla società borghese; voce dissonante nel perbenismo ottocentesco dei matrimoni combinati e dell’indiscutibilità dell’autorità paterna, in ragione della ...
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Scrittore cileno, nato a Santiago il 5 ottobre 1925. Col romanzo Coronación (1958) e il racconto El lugar sin limites ("Il luogo senza limiti", 1967) ha vinto due volte il premio Faulkner. Questo fatto [...] sua volta si riflette nella "visceralità" dello stile, nemico di ogni ordine classico ma altamente drammatico nella sua continuità di voce e nella sua asprezza tonale. Il grande successo mondiale di D. è stato però il romanzo El obsceno pájaro de la ...
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voce
vóce s. f. [lat. vox vōcis]. – 1. Serie o insieme di suoni articolati emessi dall’uomo (v. fonazione), o di suoni inarticolati emessi da varî animali (o anche dall’uomo), alla cui produzione concorrono fondamentalmente, soprattutto nell’uomo,...
Voce del sen fuggita Poi richiamar non vale
Vóce del sén fuggita Pòi richiamàr non vale. – Versi del Metastasio (Ipermestra, atto II, sc. 1) che riprendono un concetto espresso da Orazio (Ars poet., 390): nescit vox missa reverti «la parola...