Francese, letterature di lingua
Gianfranco Rubino
Francia
All'inizio del 21° sec. la letteratura francese conferma fondamentalmente i caratteri e gli orientamenti che si erano delineati nell'ultimo [...] più universalizzanti. L'opera di D. Imaziten (n. 1950) eleva un canto memore della grande lirica araba. Va ricordata anche la voce di J.-E. Bencheikh (1930-2005), traduttore delle Mille e una notte in francese. In ambito tunisino, fiorisce una poesia ...
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Spagnola, letterature di lingua
Ines Ravasini
Spagna
Nell'ambito della narrativa, l'inizio del nuovo millennio si è aperto nel segno dell''assenza' a causa della scomparsa di alcune figure di riferimento [...] l'epoca di maggior fortuna di tale tendenza che, ancora nei primi anni del 21° sec., ha fatto sentire la propria voce, nonostante una certa stanchezza e ripetitività, nell'opera di poeti come J.A. Valente (1929-2000), J.M. Ullán (n. 1944 ...
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Tedesca, letteratura di lingua
Antonella Gargano
Chi voglia ricostruire un possibile profilo del panorama letterario di lingua tedesca nell'arco di tempo successivo alla data limite del 1989, non può [...] la contemporaneità, come, per es., nel fortunato romanzo di B. Schlink (n. 1944) Der Vorleser (1995; trad. it. A voce alta, 1996), o là dove si affronta la questione dei profughi nella loro diversa stratificazione storica: proposta da Grass nella ...
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LEOPARDI, Giacomo
Achille Tartaro
Primogenito del conte Monaldo e di Adelaide dei marchesi Antici, nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, alla periferia dello Stato pontificio. Visse gli anni della fanciullezza [...] chiudono il libro maggiore, ma già nel 1820 ne citò la conclusione a prova della propria capacità di dare voce a "certi affetti" quando "le sventure [lo] stringevano e [lo] travagliavano assai" (Zibaldone, 144). La testimonianza riguardava in effetti ...
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SCUOLA POETICA SICILIANA
CCorrado Calenda
Intorno alla Magna Curia di Federico II si raccoglie, non solo idealmente, nel ventennio che precede la morte del sovrano (1230 ca.-1250, con eventuale prolungamento [...] fondato su letture condivise, ma che indica, dall'altro, la volontà da parte di ciascuno di "differenziare la propria voce rispetto agli altri" (Bruni, 1990). Sempre nel quadro dei rapporti con la tradizione occitanica, ma anche sul piano più ...
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GONZAGA, Scipione
Gino Benzoni
Nacque, nel Mantovano, a San Martino dall'Argine l'11 dic. 1542 da Carlo, marchese di Gazzuolo (1523-55) di Pirro, e da Emilia (1517-76) di Francesco Cauzio (o Cauzzi) [...] più adatta a tenere desta la fiamma che in lui è divampata, né vi si reca perché chiamatovi da una qualche voce risuonante nell'anima, ma per pratico calcolo delle possibilità che la città offre. Indicativo, comunque, che il G. - anziché sistemarsi ...
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Memorialisti dell'Ottocento. Tomo I
Gaetano Trombatore
La storia di questi memorialisti, nelle cui pagine rivivono in parte le passioni e i conflitti e le tenaci speranze in cui s'accesero e divamparono [...] Tutta la Cronaca nacque appunto da codesta paura dei calcinacci; e tuttavia l'indignazione del Giusti, pur dove egli fa la voce più grossa, è così candida e ingenua, da disarmare anche la critica più severa.
Anche lo Stato romano, che sostanzialmente ...
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BONTEMPELLI, Massimo
Alberto Asor Rosa
Nacque a Como il 12 maggio 1878, da Alfonso e da Maria Cislaghi. Rimase nella città natale solo pochi mesi. Infatti il padre, ingegnere costruttore nelle ferrovie, [...] d'Italie et d'Europe, che il B. fonda insieme con C. Malaparte nel 1926 per la casa editrice La Voce (col quinto quaderno, autunno 1927, subentrò l'Editrice Sapientia di Roma. La rivista, precedentemente trimestrale, divenne mensile dal luglio 1928 ...
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Giacomo Leopardi: Opere, Tomo I – Introduzione
Sergio Solmi
Per cercar di spiegarci le origini della poesia di Leopardi, è indispensabile prospettare i grandi termini della situazione storica in cui [...] del pretesto letterario. Fu del resto già notato il naturale passaggio dal felice mito della poesia antica, quale voce meravigliata ed irriproducibile dell’infanzia del genere umano, che Leopardi aveva tratteggiato nel Discorso di un italiano intorno ...
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Ippolito Nievo: Opere - Introduzione
Sergio Romagnoli
«Ieri alla fine ho terminato il mio romanzo; son proprio contento di riposarmi. Fu una confessione assai lunga.» Con queste ormai famose parole, [...] al Nievo si potrebbe anche aggiungere il buon Fusinato. Ma in verità il Nievo non fu mai poeta di limpida voce, e le sue moltissime poesie si leggono oggi quasi soltanto per rispetto al romanziere. Estrema facilità del verseggiare, frettolosa stesura ...
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voce
vóce s. f. [lat. vox vōcis]. – 1. Serie o insieme di suoni articolati emessi dall’uomo (v. fonazione), o di suoni inarticolati emessi da varî animali (o anche dall’uomo), alla cui produzione concorrono fondamentalmente, soprattutto nell’uomo,...
Voce del sen fuggita Poi richiamar non vale
Vóce del sén fuggita Pòi richiamàr non vale. – Versi del Metastasio (Ipermestra, atto II, sc. 1) che riprendono un concetto espresso da Orazio (Ars poet., 390): nescit vox missa reverti «la parola...