Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] sicula, 1293) si affianca al latino scritto precedentemente, ma anche posteriormente. Durante il Trecento si compongono in volgaresiciliano statuti, opere religiose originali in versi e in prosa, anche di notevole estensione.
Non potendo passare in ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] locali e il popolo si preferì l’uso del volgare. Anche in Sicilia si registra l’organizzazione plurilingue della cancelleria aragonese, dove il volgaresiciliano risultava «tra le lingue cancelleresche ammesse dalla burocrazia aragonese accanto ...
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Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] , 1989; I tre cavalieri del Graal, 1996). E. Siciliano (n. 1934), critico e drammaturgo oltre che narratore, dopo Vasconcelos (n. 1923); il Portogallo culturale da un lato si volge al passato per recuperare la memoria nazionale in un bilancio di fine ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] dei volgari, conferendo ad essi fin da subito una patina colta e letteraria, come accade in Sicilia dal XIII secolo, con un volgare scritto a corte, assai lontano dalle instabilità della lingua di uso pratico.
La variabilità interna, specie ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] del comune di Siena, del quale resta solo la versione in volgare scritta nel 1309-1310 dal notaio Ranieri Gangalandi, in base alla chiusa con i e di o chiusa con u: poiché in siciliano usu rima con amurusu, ma con la toscanizzazione l’uno diventa ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] di lessicografia italiana» 4, pp. 335-361.
Sardo, Rosaria (2008), “Registrare in lingua volgare”. Scritture pratiche e burocratiche in Sicilia tra Seicento e Settecento, Palermo, Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani.
Tesi, Riccardo ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] veronese» (considerato a lungo la prima testimonianza scritta di volgare italiano) sino all’uso della perifrasi in ➔ Dante, . In particolare, ha rintracciato in tutta Europa (dalla Sicilia alla Scozia, dalla Spagna alla Russia) versioni equivalenti in ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] nel primo Trecento le più antiche attestazioni finora note di scritture documentarie in siciliano. Per tutto il secolo, la produzione di atti pubblici in volgare è estremamente minoritaria rispetto a quella in latino e si caratterizza per fenomeni ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] costante dell’italiano letterario in versi della tradizione poetica volgare di ➔ Dante e di ➔ Francesco Petrarca.
1974), Verga drammaturgo. Tra commedia borghese e teatro verista siciliano, Firenze, la Nuova Italia.
Bertinetto, Pier Marco ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
siciliano
(ant. ciciliano) agg. e s. m. – 1. a. agg. Dell’isola di Sicilia: agrumi s.; vini s.; il dialetto s. (o, come s. m., il siciliano), il dialetto, o il complesso di dialetti, parlato in Sicilia; carretto s. (v. carretto); sfilato s.,...