Sensazione del bisogno di ingerire acqua che si manifesta con un senso di secchezza delle mucose del cavo faringeo. È dovuta a uno stato di disidratazione a livello del compartimento extracellulare, o [...] acqua. Possono essere distinte due forme cliniche di s.: sintomatica, espressione di uno stato di disidratazione (s. da vomito, da diarrea, da emorragie, da diabete insipido, da sudorazioni profuse ecc.) e patologica, espressione di meccanismi che si ...
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In biochimica, composto costituito da 4 gruppi pirrolici (designati con le lettere A, B, C e D) collegati ad anello mediante ponti metinici =CH−:
Non è presente in natura ma forma il nucleo di composti [...] e sintomi sia cutanei (eccessiva sensibilità alla luce, pigmentazione), sia gastrointestinali (dolori violenti, nausea, vomito), sia neurologici (astenia, indebolimento dei riflessi, paralisi). Fra le varie forme cliniche, la porfiria eritropoietica ...
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Botanica
Tessuto formato da uno o più strati di cellule, sottostante all’epidermide nella foglia, fusto o radice di varie piante. Se ne distinguono 3 tipi: l’i. collenchimatico, presente in piccioli, nervature [...] ) nel tessuto adiposo sottocutaneo per ricostituire il patrimonio idrosalino in caso di disidratazione (diarrea grave e prolungata, vomito ripetuto ecc.); la soluzione va introdotta lentamente (nei casi più urgenti si ricorre alla fleboclisi) e in ...
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TUBERCOLOSI (XXXIV, p. 433)
Carlo CATTANEO
Attilio ONIODEI-ZORINI
Biochimica del bacillo tubercolare. - Si dà qui conto, secondo le più recenti vedute, della costituzione biochimica del bacillo tubercolare.
Il [...] distinguono: a) una tossicità a tipo istaminico da impurità del rimedio che provoca reazioni articolari, locali, cutanee, orticarie, vomito, cefalea, ecc.; b) una tossicità legata proprio alla streptomicina anche allo stato di purezza che dà luogo a ...
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Si designano con questa parola i processi tossici provocati dall'azione sull'organismo di veleni di origine endogena. È concetto ancora molto vago e a limiti indistinti. Fatti di autointossicazione in [...] l'istamina. Nelle scottature, nelle cancrene ecc., si possono avere, in conseguenza di processi tossici, febbre, vomito, sudori, ipotensione e manifestazioni d'insufficienza funzionale a carico degli organi interni. Nella stessa categoria va posto ...
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In anatomia umana, l’orifizio per cui lo stomaco comunica col duodeno; è caratterizzato dalla presenza di un anello muscolare (sfintere pilorico), e dalla disposizione a valvola della mucosa. Per la sua [...] o meno violenti e continui in sede epigastrica e vomito. Come conseguenza dell’ipoalimentazione si ha disidratazione, dimagrimento, nello stesso soggetto; è la causa del cosiddetto vomito abituale del lattante. La pilorostenosi può essere dovuta ...
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ROSSBACH, Michael Josef
Agostino Palmerini
Medico, nato il 12 febbraio 1842 a Heidingsfeld presso Würzburg, morto a Jena il 7 ottobre 1894. Laureatosi nel 1865, conseguì la libera docenza in farmacologia [...] di fame; il pasto dà un sollievo temporaneo dopo il quale si esacerba la cefalea e la gastralgia, insorgono nausea e vomito dopo il quale la crisi si attenua. Si attribuisce la crisi a ipercloridria; spesso basta l'ingestione di una tisana calda ...
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Genere (Barbus Cuv.) di pesci ossei d'acqua dolce, fondato da Cuvier per il Cyprinus barbus di Linneo e ascritto alla famiglia Cyprinidae del sottordine Ostariophysi. È caratterizzato da una pinna dorsale [...] . (fluviatilis Cuv.) dell'Europa centrale non esiste probabilmente in Italia.
I barbi non sono molto apprezzati come cibo, anche perché le loro uova, nell'epoca della riproduzione, possono determinare fenomeni di avvelenamento con coliche e vomito. ...
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Derivato dell’emoglobina da cui si forma per ossidazione dell’atomo di ferro, contenuto nell’eme, dalla forma ferrosa (Fe2+) alla forma ferrica (Fe3+), incapace di legare l’ossigeno molecolare ma in grado [...] alcune emoglobinopatie o del deficit ereditario della metemoglobinareduttasi. Sintomi di alta metemoglobinemia sono la cianosi, il vomito, e soprattutto il color cioccolato del sangue, conferito dal Fe3+. La cosiddetta metemoglobinemia da acqua dei ...
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Deve intendersi per emozione la reazione opposta dall'organismo alla percezione o alla rappresentazione (quasi sempre mnemonica) di stimoli capaci di modificare l'organismo stesso, sia integrandolo sia [...] o rossore della cute; aumento o diminuzione della secrezione salivare; variazione dei ritmi respiratorio e cardiaco; nausee; talvolta vomito; il fenomeno cosiddetto della "pelle d'oca". Nei casi poi d'emozioni gravi si notano: erezione dei capelli ...
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vomito
vòmito s. m. [dal lat. vomĭtus -us, der. di vomĕre, attrav. il part. pass. vomĭtus]. – Emissione rapida e forzata, dalla bocca, del contenuto gastrico (alimenti o altre sostanze ingerite, succhi gastrici, muco, sangue, ecc.), come atto...
vomere1
vòmere1 (letter. o region. vòmero) s. m. [lat. vōmer (o vōmis) vōmĕris «aratro»]. – 1. Organo principale dell’aratro, costituito da una lama d’acciaio appuntita anteriormente e disposta di piatto col taglio inclinato rispetto alla...