Orafo attivo nella prima metà del sec. 9º, autore dell'altare d'oro di S. Ambrogio a Milano commissionato dall'arcivescovo Angilberto II. Nonostante un'apparente diversità stilistica tra il lato frontale (Cristo in trono inserito in una croce con i simboli degli evangelisti, gli apostoli e scene cristologiche svolte in un racconto serrato, denso di personaggi in cui luce e movimento assumono una qualità ...
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carolìngia, arte Manifestazioni artistiche fiorite durante l'impero carolingio (fine 8° - inizio 10° sec.).
Pittura e arti applicate
Un grande processo di rinnovamento delle arti, la cd. 'rinascita carolingia', [...] applicate quali l'oreficeria e l'intaglio dell'avorio, con cui si producevano raffinati oggetti liturgici (altare di Vuolvinio, S. Ambrogio, Milano). La pittura è specialmente documentata dalla miniatura.
L'architettura carolingia
Il monumento più ...
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Pittura, scultura o fotografia che ritrae, cioè rappresenta la figura o la fisionomia di una o più persone.
Il r. nell’antichità
L’arte egizia ebbe un particolare interesse per la riproduzione di tratti [...] ; l’abate Desiderio e l’amanuense, Omeliario, 11° sec., Montecassino, abbazia); si trovano i primi autoritratti di artisti (Vuolvinio, altare d’oro, 835, Milano, S. Ambrogio). Un maggiore interesse per il r. individuale si precisa a partire dal ...
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EGBERTO, Codice di
V.H. Elbern
Evangelistario databile tra il 980 e il 990 conservato a Treviri (Stadtbibl., 24), che prende il nome dal committente E., arcivescovo di Treviri dal 977 al 993.Il manoscritto [...] un'analoga sequenza di immagini è già documentabile, nel sec. 9°, in Italia settentrionale, nell'altare d'oro di Vuolvinio (Milano, S. Ambrogio). Fra le diverse mani che miniarono il manoscritto particolarmente significativa è quella del Maestro del ...
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LOMBARDIA
F. Cervini
Regione dell'Italia settentrionale, comprendente la parte centrale della pianura Padana, delimitata a N dalle Alpi Centrali, dal Mincio e dal lago di Garda a E, dal corso del Po [...] realizzare, per la basilica di S. Ambrogio, dall'arcivescovo Angilberto II (824-859), forse intorno all'835. I suoi due autori, Vuolvinio che si firma sul retro e il collaboratore che esegue le Storie di Cristo sulla fronte, pongono le basi di un ...
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Ambrogio, Santo
M.G. Mara
A. nacque a Treviri tra il 333 e il 340 da famiglia aristocratica, probabilmente appartenente alla gens Aurelia, e cristiana. Dopo avere studiato retorica ed esercitato la [...] propria interpretazione religiosa del ritorno a Milano di A., descritto come miracoloso da Paolino (Vita sancti Ambrosii, 8): Vuolvinio rappresenta A. che, obbediente alla volontà divina manifestata da una mano che si affaccia dal cielo, volta subito ...
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Anatomia
S. dentario Tessuto che ricopre la corona del dente come un cappuccio; negli organismi superiori, è il tessuto più duro e più mineralizzato. Deriva dagli ameloblasti dell’organo dello s., formazione [...] con s. si sono rinvenute in Scozia e Irlanda. Durante l’epoca carolingia è evidente l’influsso bizantino (altare di Vuolvinio in S. Ambrogio a Milano, 824-859 ca.) che si protrarrà anche nei secoli successivi (coperta d’evangelario di Ariberto ...
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Angilberto II
M. Delle Rose
Arcivescovo di Milano dall'824 all'859, A. è da considerarsi uno dei protagonisti della vita politica e religiosa milanese in età carolingia. Probabilmente di origine franca, [...] È in occasione di tali interventi che nella basilica ambrosiana venne messo in opera anche il celebre altare d'oro di Vuolvinio (835-840), la cui committenza da parte di A. è indiscussa, non solo per la rappresentazione - nella parte posteriore, in ...
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ARTISTA
G. Curatola
Con il termine a. si indica genericamente l'ideatore, che nella maggioranza dei casi coincide con l'effettivo esecutore, di un'opera caratterizzata da elevati contenuti intellettuali [...] fotus in urbe quiescit") sia, sul lato posteriore dell'altare d'oro in S. Ambrogio a Milano, l'autoritratto di Vuolvinio magister faber che viene incoronato dal patrono della basilica. A fronte del prestigio che le arti e i loro rappresentanti ...
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LEGGIO
M. Di Fronzo
Il termine l., dal gr. λογεῖον 'pulpito, tribuna', incrociato con il lat. medievale legivum o legium, usato nel senso di 'luogo dal quale si legge', designa un oggetto di uso liturgico [...] è documentato già nel sec. 8° (Rohault de Fleury, 1888, p. 112, tav. CDLXXXV) e nell'altare d'oro di Vuolvinio, dell'840 ca. (Milano, S. Ambrogio), se ne ha una delle più antiche raffigurazioni.Quasi certamente ascrivibile alla cultura longobarda del ...
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