Detour
Michele Fadda
(USA 1946, Detour ‒ Deviazione per l'inferno, bianco e nero, 65m); regia: Edgar G. Ulmer; produzione: Leon Fromkess per PRC; soggetto: dall'omonimo romanzo di Martin Goldsmith; [...] imposte dai budget in un preciso progetto estetico, caratterizzato da un originale stile visivo e una pessimistica Weltanschauung, non pienamente inquadrabile nei canoni narrativi e tematici del cinema americano coevo. Partendo dall'adattamento di un ...
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Cinema
Gianni Rondolino
sommario: 1. Le nuove scuole nazionali degli anni sessanta. 2. La fine di Hollywood e la rinascita del cinema americano. 3. Il cinema europeo dell'ultimo trentennio. 4. Il cinema [...] artistico di un film, ma anche e soprattutto il suo creatore, con una sua propria poetica, una sua estetica, una sua Weltanschauung. Di qui l'uso - a volte l'abuso - dell'espressione ‛scrittura filmica' in sostituzione di ‛regia'; di qui anche una ...
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Kung fu
Giona Antonio Nazzaro
Genere dedicato alle tecniche orientali di combattimento a mani nude, sorto a Hong Kong verso la fine degli anni Sessanta. Il cinema di k. f. (gongfu pian) nacque come [...] pensiero e di combattimento (non di rado opposte anche nella gestione del governo), ciascuna portatrice di una propria Weltanschauung marziale. L'odio antigiapponese (conseguenza, tra l'altro, dell'invasione della Cina del 1937 e dell'occupazione di ...
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Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] in modo ben diverso da quello tramandatoci dalla tradizione romantica, secondo cui l'autore è qualcuno che trasmette la propria Weltanschauung attraverso l'opera. Se infatti una 'visione del mondo' è messa in gioco, essa non lo è direttamente ma in ...
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Balázs, Béla
Marco Vallora
Pseudonimo di Hermann Bauer, scrittore, teorico del cinema e sceneggiatore ungherese, nato a Szeged il 4 agosto 1884 e morto a Budapest il 17 maggio 1949. Con capillare completezza [...] , considerata la base fondante delle teoriche del film. Nel saggio di B. il cinema si rivela una vera, inedita Weltanschauung da analizzare con estrema attenzione, e non solo per l'aspetto artistico, in quanto il teorico ungherese ne intuisce subito ...
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Murnau, Friedrich Wilhelm
Giovanni Spagnoletti
Nome d'arte di Friedrich Wilhelm Plumpe, regista cinematografico tedesco, nato a Bielefeld il 28 dicembre 1888 e morto a Santa Barbara (California) l'11 [...] Mayer (poi rifatto nel 1939 da Veit Harlan in Die Reise nach Tilsit, Verso l'amore), che prosegue la pessimistica Weltanschauung dell'autore narrando in un sublime e astratto melodramma le vicende simboliche di un uomo scisso tra due donne, tra città ...
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Soggettiva
Elena Dagrada
Per soggettiva si intende un'inquadratura o un insieme di inquadrature che rappresentano sullo schermo ciò che vede un personaggio, come è supposto vederlo quel personaggio, [...] il termine soggettiva finì per designare sia inquadrature attribuibili a un personaggio, sia immagini distorte che rimandano alla Weltanschauung dell'autore, al suo 'sguardo sul mondo'. E nel corso degli anni Quaranta e Cinquanta ritornò in coloro ...
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Autore
Giorgio De Vincenti
Concetto generale, non specifico del cinema, che nel campo dell'estetica individua il soggetto dell'operazione artistica. Su questo concetto si focalizzano alcune delle principali [...] relazione tra la cinepresa e il profilmico. Questo senso di cui parla Zavattini è dunque molto diverso dalla Weltanschauung che l'a. della tradizione romantica 'incarna' nell'opera. I film che appartengono alla modernità cinematografica, della quale ...
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Weltanschauung
〈vèltanšauuṅ〉 s. f., ted. [propr. «visione, intuizione (Anschauung) del mondo (Welt)»]. – Concezione della vita, modo in cui singoli individui o gruppi sociali considerano l’esistenza e i fini del mondo, e la posizione dell’uomo...