Genelli, Bonaventura
Pompeo Giannantonio
Pittore e disegnatore tedesco (Berlino 1798 - Weimar 1868); a Roma seguì la scuola di J.A. Carstens. A questa scuola dell'ellenismo tedesco, che si rifaceva [...] per il diorama che doveva accompagnare la Sinfonia dantesca, che Franz Liszt, per incarico della principessa Carolina Sayn-Wittgenstein, si accingeva a comporre. Si voleva rappresentare in forma visiva e musicale l'oltretomba dantesco con visioni dei ...
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Artista concettuale statunitense (n. Toledo, Ohio, 1945). Uno dei più significativi esponenti e teorici dell'arte concettuale, mettendo in discussione le definizioni e i procedimenti convenzionali dell'arte [...] & not (dal 1985, pareti coperte da testi di Freud cancellati), Modus operandi (dal 1985), The play of the unsayable. Ludwig Wittgenstein and the art of the 20th century (1989, Vienna, Wiener Secession), Zeno at the edge of the known world (1993 ...
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Filosofo e antropologo sociale ceco (Parigi 1925 - Praga 1995). Di famiglia ebrea, trascorse l'infanzia a Praga, ma nel 1939 seguì la famiglia in Inghilterra per sfuggire alle persecuzioni razziali naziste; [...] and rationalism (1992; trad. it. 1996); Conditions of liberty (1994; trad. it. 1996); Anthropology and politics. Revolutions in the sacred grove (1995); Language and solitude. Wittgenstein, Malinowski and the Habs burg dilemma (post., 1998). ...
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Termine tedesco («Europa di Mezzo» o «Centro-Europa») usato per evocare l’ambiente e la tradizione culturale dell’Impero asburgico al suo tramonto.
Impreciso sotto il profilo geografico (dai Mari del Nord [...] le accomuna tutte e dà vita a una produzione che in ogni campo del pensiero e dell’arte raggiunge vertici altissimi (L. Wittgenstein, A. Loos, A. Schönberg, O. Kokoschka, R. Musil, A. Schnitzler, H. von Hofmannsthal, R.M. Rilke, F. Kafka, I. Svevo, J ...
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Uomo di stato e studioso prussiano. Discendente da una delle migliori famiglie ugonotte emigrate di Francia dopo la revoca dell'editto di Nantes nacque il 30 aprile 1767 in Berlino, e vi morì il 19 aprile [...] di quella responsabilità, che piuttosto ricade sul re stesso e su uomini quali il duca Carlo di Mecklenburgo e Wittgenstein.
Oltre alle opere già menzionate l'A. scrisse: Nouveaux essais de politique et de philosophie, Parigi 1824; tlber den ...
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Diritto, filosofia e teoria generale del
Riccardo Guastini
Il campo della disciplina
Le mobili frontiere della filosofia del diritto
"Il cercare una qualsiasi definizione di filosofia del diritto - [...] di proposizioni. La filosofia deve chiarire nettamente i pensieri che altrimenti sarebbero, per così dire, torbidi e indistinti" (v. Wittgenstein, 1921, proposizioni 4.0031, 4.11, 4.111 e 4.112).
L'atteggiamento di Tarello ha dei risvolti di ...
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Nacque il 30 settembre 1811 da Carlo Federico, granduca di Sassonia Weimar, e dalla granduchessa Maria, figlia dello zar Paolo I di Russia. Ricevette un'educazione letteraria non priva d'influssi della [...] influenza sul consorte i ritardi da lui frapposti al bombardamento di Parigi. Nelle memorie della principessa Leonilla Sayn-Wittgenstein Bariatinsky, amicissima della regina e legata da affinità spirituali e da lunghe dimore a Parigi coi cattolici ...
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ROSSI-LANDI, Ferruccio. –
Roberto Gronda
Nacque a Milano il 1° marzo 1921, figlio di Gino e di Elvina Bünger.
Il padre, senese di origine, si era trasferito a Milano per intraprendere un’attività imprenditoriale. [...] erano quelli gli anni in cui, grazie alla pubblicazione della traduzione inglese delle Ricerche filosofiche di Ludwig Wittgenstein, la filosofia del linguaggio ordinario stava affermandosi come paradigma filosofico dominante. E Rossi-Landi ne subì il ...
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Questo termine che, fin dall'antichità, indica l'arte o la scienza dell'interpretazione di un testo (poetico, letterario, giuridico, religioso, ecc.), ha assunto particolare rilevanza filosofica nel Novecento [...] a una certa convergenza tra l'e. filosofica e certi sviluppi della filosofia analitica del linguaggio, soprattutto dell'ultimo Wittgenstein, attento ai giuochi linguistici e alla loro connessione con la prassi e le forme di vita.
Anche in campo ...
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Il problema della c., nei suoi fondamenti teorici, è venuto assumendo nuova importanza, in rapporto sia alla crisi del tradizionale concetto di Stato, sia ai processi di globalizzazione. Come notava Z. [...] linguistica' della filosofia - caratterizzante gli esiti più innovativi del pensiero occidentale del 20° sec., da M. Heidegger a L. Wittgenstein a Ch.S. Peirce a H.G. Gadamer - la c., nel pensiero che a tale svolta si ricollega, appare costituita ...
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forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; la f. di una bottiglia, di un mobile,...