Logico e filosofo finlandese (Helsinki 1929 - Porvoo 2015). Professore nell'univ. di Helsinki (1959-70), alla Stanford University (1965-82) e alla Florida State University (1978-90). Research professor [...] . it. 1975); Time and necessity (1973), sulla teoria aristotelica della modalità; The game of language (1983); Invest igating Wittgenstein (in collab. con M. Hintikka, 1986; trad. it. 1990); The principles of mathematics revisited (1996). Nel 2005 è ...
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Kertész, Imre
Armando Nuzzo
Scrittore e traduttore ungherese, nato a Budapest il 9 novembre 1929, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 2002. Proveniente da una famiglia borghese, nel giugno [...] alla traduzione di prosa austriaca e tedesca (E. Canetti, H. von Doderer, F. Nietzsche, J. Roth, A. Schnitzler, L. Wittgenstein). Il suo primo romanzo, Sorstalanság (trad. it. Essere senza destino, 1999), terminato nel 1973 dopo dodici anni di lavoro ...
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Poeta francese (n. Lione 1933); ha fatto parte dal 1962 al 1982 del comitato di redazione di Tel quel. Ha insegnato estetica (1987-98) all'École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi. Nelle sue [...] quelle del Tao Te Ching, di Lautréamont (cui ha dedicato il saggio Lautréamont par lui-même, 1967; trad. it. 1971), L. J. Wittgenstein e G. Bataille. Romanziere (Prise d'otage, 1986; La vie à deux ou trois, 1992) e critico d'arte (L'enseignement de ...
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positivismo logico (detto anche neopositivismo, neoempirismo, empirismo logico)
positivismo logico
(detto anche neopositivismo, neoempirismo, empirismo logico) Movimento filosofico sorto, sviluppatosi [...] riguarda la valutazione della loro sensatezza. Anche in questo caso la soluzione veniva offerta dal Tractatus, nel quale Wittgenstein presenta un’immagine della relazione tra il linguaggio e il mondo basata su un isomorfismo, sicché una proposizione ...
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LÜTZEN (A. T., 53-54-55)
Pompilio Schiarini
Città della Prussia, situata a 10 km. a SO. di Lipsia, con 4469 abitanti.
Battaglie di lützen. - Per la battaglia del 6 novembre 1632, v. gustavo ii adolfo; [...] Gli eserciti russo e prussiano, al comando dei rispettivi sovrani, decisero di attaccare Napoleone, su consiglio del Wittgenstein. Nell'avanzata, incontrarono prima il corpo del Ney, col quale impegnarono una dura battaglia rimasta indecisa. Accorso ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] ricordare, oltre a Morris, anche Rudolf Carnap e Richard Montague, che hanno sviluppato l’analisi formale del significato, Ludwig Wittgenstein, che per primo ha presentato il linguaggio come un insieme di attività a loro volta radicate nelle forme di ...
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solipsismo Termine filosofico con cui si indica l’orientamento di chi considera il soggetto come l’unica autentica realtà, sia dal punto di vista pratico, ponendo l’interesse individuale a fondamento determinante [...] è quella dell’intersoggettività e quindi di una forma di universalità. Nel pensiero contemporaneo il problema è riproposto da L. Wittgenstein, che nel Tractatus logico-philosophicus sostiene un s. di tipo linguistico per il quale ‘i limiti del mio ...
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Logico e filosofo statunitense (n. Bayshore, New York, 1940 - m. 2022); docente della Rockefeller University (New York) dal 1968 al 1976, dal 1977 ha insegnato alla Princeton University. Ha elaborato una [...] della teoria di A. Tarski relativi a paradossi. Tra i suoi scritti: Naming and necessity (1980; trad. it. 1982), Wittgenstein on rules and private language (1982; trad. it. 1984); Philosophical troubles. Collected papers Vol. 1 (2011); Reference and ...
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Attore italiano (n. Novara 1934). Formatosi all'Accademia nazionale d'arte drammatica, ha esordito in teatro con la compagnia De Lullo-Falk-Valli-Guarnieri (1957), recitando in seguito con la compagnia [...] Servo di scena di Ronald Harwood, 1981; Amadeus di P. Schaffer, 1987; Besucher di B. Strauss, 1989; Il nipote di Wittgenstein da T. Bernhard, 1991; Affabulazione di P. P. Pasolini, 1993; Morte di un commesso viaggiatore di A. Miller, 1997;Copenhagen ...
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Termine introdotto dal filosofo C. Morris (pragmatics) per indicare quella parte della semiotica che studia i segni in relazione ai loro utenti, e quindi al contesto e al comportamento segnico e linguistico [...] comunicazione linguistica, o, anche, alle intenzioni e alle credenze dei parlanti. Esempi di questo tipo di ricerche possono essere considerate la filosofia del secondo Wittgenstein e la cosiddetta filosofia del linguaggio ordinario (➔ significato). ...
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forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; la f. di una bottiglia, di un mobile,...