Attore italiano (n. Novara 1934). Formatosi all'Accademia nazionale d'arte drammatica, ha esordito in teatro con la compagnia De Lullo-Falk-Valli-Guarnieri (1957), recitando in seguito con la compagnia [...] Servo di scena di Ronald Harwood, 1981; Amadeus di P. Schaffer, 1987; Besucher di B. Strauss, 1989; Il nipote di Wittgenstein da T. Bernhard, 1991; Affabulazione di P. P. Pasolini, 1993; Morte di un commesso viaggiatore di A. Miller, 1997;Copenhagen ...
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Regista, scenografo, pittore e scrittore inglese (Northwood, Londra, 1942 - Londra 1994). Dopo aver frequentato il King's College di Londra, ha allestito alla fine degli anni Sessanta la prima mostra come [...] personaggio piuttosto che sulla ricostruzione storica. Ormai colpito dal male che lo porterà alla morte, ha realizzato Wittgenstein (1993), personale rilettura della vita del filosofo, e Blue (1993), uno struggente testamento affidato al colore blu ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] . Sostenitore di un radicale antifondazionalismo epistemologico e di uno storicismo incline al relativismo, Rorty si richiama all’ultimo Wittgenstein, a J. Dewey, a Kuhn e all’ermeneutica di Heidegger e Gadamer per sottolineare la contingenza e la ...
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Estetica del cinema
Emilio Garroni
L'espressione estetica del cinema (come ogni altra espressione che leghi la parola estetica a un'arte particolare: estetica della pittura, della musica, e così via) [...] criterio di appartenenza, almeno un tratto pertinente in comune, ma da una 'famiglia' di significati (nel senso di L.J. Wittgenstein), i cui membri sono privi anche di un solo tratto pertinente comune a tutti, ma tali che sia sempre possibile ...
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Cavell, Stanley
Gabriele Pedullà
Filosofo statunitense, nato ad Atlanta (Georgia) il 1° settembre 1926. Tra i maggiori pensatori americani della seconda metà del Novecento, per lungo tempo professore [...] , in genere collocati ai margini del canone filosofico, alla luce della filosofia del senso comune di L. Wittgenstein. Anche i suoi gusti cinematografici rispondono a questa logica anticonformistica, come quando indicò al "New York times magazine ...
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Swinton, Tilda (propr. Katherine Matilda)
Francesco Zippel
Attrice cinematografica e teatrale scozzese, nata a Londra il 5 novembre 1960. Interprete di solida formazione teatrale, la S. ha saputo imporsi [...] cinque secoli di storia cambiando identità sessuale. Jarman le ha quindi affidato il ruolo di Lady Ottoline nel 'brechtiano' Wittgenstein (1993), sperimentale biopic dedicato al filosofo austriaco. Nello stesso anno la S. ha prestato la sua 'voce' a ...
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Corre una singolare fatalità fra l'invenzione dei fratelli Lumière e l'alba del cosiddetto secolo breve. Il cinema ha forse inventato il Novecento: o è stato il Novecento a inventare il cinema? In modo [...] autonoma del loro insieme, che è funzione della loro verità. Impariamo le parole 'da certi contesti', ci ha insegnato Wittgenstein: e il suo insegnamento è rapidamente diventato senso comune. È nel contesto del montaggio e del film che un fotogramma ...
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Garroni, Emilio
Lorenzo Dorelli
Filosofo e studioso di estetica, nato a Roma il 14 dicembre 1925. La sua riflessione, che ha preso le mosse da interessi di storia e critica dell'arte, lo ha portato [...] der Urteilskraft, il proprio punto di riferimento centrale, ma tocca in maniera significativa anche il pensiero di L. Wittgenstein e di M. Heidegger. In questa prospettiva l'estetica appare come disciplina di confine, interrogazione filosofica sulle ...
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Le voci di argomento cinematografico compaiono sin dall'inizio nell'Enciclopedia Italiana (v. cinematografo, X, p. 335), in cui sono rievocati gli esperimenti sugli oggetti in movimento e i 'macchinari' [...] ) di R. Loncraine, uno dei risultati più rimarchevoli in questo campo. Di grande fascino sono infine le opere di D. Jarman (Wittgenstein, 1993; Blue, 1993), e di P. Greenaway (The baby of Mâcon, 1993; The pillow book, 1995, I racconti del cuscino).
A ...
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forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; la f. di una bottiglia, di un mobile,...