WITTGENSTEIN, Ludwig Josef
Vito A. BELLEZZA
Logico e filosofo del linguaggio, nato a Vienna il 26 aprile 1889, morto a Cambridge il 29 aprile 1951. Interruppe gli studî d'ingegneria iniziati all'università [...] . and their followers, L'Aia 1958; D. Pole, The later philosophy of W., Londra 1958; G. E. M. Anscombe, introduction to Wittgenstein's "Tractatus", Londra 1959; J. O. Wisdom, Esotericism, in Philosophy, 1959, pp. 338-54; E. Stenius, W.'s Tractatus: a ...
Leggi Tutto
Logico e filosofo (Helsinki 1916 - ivi 2003). Influenzato profondamente da Wittgenstein (del quale curò, insieme a G. E. M. Anscombe e R. Rhees, l'edizione postuma di molte opere), von W. fu tra i maggiori [...] Vita
Laureato nell'univ. di Helsinki (1937), fu per un breve periodo a Cambridge (1939), dove entrò in contatto con L. Wittgenstein. Prof. di filosofia nell'univ. di Helsinki (1946-48), passò poi a Cambridge, dove occupò la cattedra che era stata di ...
Leggi Tutto
Filosofo inglese (Londra 1922 - Los Angeles 2009). Allievo di L. Wittgenstein, del quale ha largamente utilizzato nella sua riflessione filosofica le tecniche dell'analisi del linguaggio, applicandole [...] collective use and evolution of concepts, I vol., 1972). Infine la sua ricostruzione del rapporto tra l'opera di Wittgenstein e la cultura viennese del suo tempo ha aperto nuove e più soddisfacenti prospettive per un'interpretazione delle origini e ...
Leggi Tutto
Orientamento di pensiero sviluppatosi soprattutto in Inghilterra dagli inizi del 20° sec., e volto prevalentemente allo studio del linguaggio nei suoi vari aspetti (scientifici, quotidiani, etici, logici [...] della mente (o psicologia filosofica) non è naturalmente nuovo nella f.: esso risale quanto meno a Ryle e Wittgenstein, i quali erano comunque interessati a privare di qualsiasi fondamento, sulla base delle loro analisi linguistiche, il tradizionale ...
Leggi Tutto
scienza Insieme delle discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che si avvalgono di linguaggi formalizzati.
In [...] della teoria, e orientamento empiristico, volto a individuare le basi osservative del discorso scientifico. In seguito, L.J. Wittgenstein e studiosi quali S. Toulmin, N.R. Hanson e Th. Kuhn avrebbero messo in discussione l’impostazione logicista e ...
Leggi Tutto
Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] seguito, dalla scuola logica polacca. Tale connubio tra positivismo e logica era reso possibile dalle tesi esposte da L. Wittgenstein nel Tractatus logico-philosophicus (1922), una delle opere da cui il Circolo di Vienna ebbe a trarre grande stimolo ...
Leggi Tutto
Filosofo analitico (Baku 1909 - Ithaca 1988), di famiglia ebrea russa, cresciuto in Inghilterra, dal 1948 naturalizzato statunitense. Influenzato dalle teorie di Wittgenstein, è stato uno dei critici più [...] it. 1953), Problems of analysis (1954; trad. it. 1968), Models and metaphors (1962; trad. it. 1983), A companion to Wittgenstein's Tractatus (1964; trad. it. 1967), The labyrinth of language (1968), Margins of precision (1970), Caveats and critiques ...
Leggi Tutto
Filosofo analitico inglese (Banbury 1900 - ivi 1990), prof. di filosofia morale nell'univ. di Cambridge (1953-67). Discepolo di Moore e di Wittgenstein, è un esponente della "Scuola di Cambridge". Opere [...] principali: Scientific explanation: a study of the function of theory, probability and law in science (1953, trad. it. 1966); Theory of games as a tool for the moral philosopher (1954); An empiricist's ...
Leggi Tutto
Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] . Sostenitore di un radicale antifondazionalismo epistemologico e di uno storicismo incline al relativismo, Rorty si richiama all’ultimo Wittgenstein, a J. Dewey, a Kuhn e all’ermeneutica di Heidegger e Gadamer per sottolineare la contingenza e la ...
Leggi Tutto
Filosofo statunitense della scienza (n. 1924 - m. Cortland 1967). Professore alla Indiana Univ. e quindi alla Yale Univ. Elaborando in modo originale temi del secondo Wittgenstein, ha sostenuto la implausibilità [...] della distinzione neoempiristica tra linguaggio osservativo e linguaggio teorico, sottolineando il carattere teorico-concettuale dell'esperienza. Critico della tradizione che identifica con l'induzione ...
Leggi Tutto
forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; la f. di una bottiglia, di un mobile,...