BARZINI, Luigi
Piero Melograni
Nato a Orvieto il 7 febbr. 1874, da Ettore, piccolo industriale, e da Maria Bartoccini, frequentò l'Istituto tecnico di Perugia, ove avrebbe dovuto diplomarsi in ragioneria. [...] e sconvolta Cina dei Mancesi, che egli descrisse ansiosa di rinnovamento e allo stesso tempo fortemente affetta da xenofobia.
Ai meriti di informatore il B. sapeva aggiungere quelli di scrittore: chiaro, garbato e brillante, egli diffondeva un ...
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BIANCHINI, Bartolomeo
Fabia Borroni
Nacque a Firenze il 6 genn. 1634, da Matteo, orologiaio, e da Cristina Renard. Allievo di Simone Pignoni, cominciò a dipingere quadri con minute figurine, "con grande [...] di feste e di folclore locale. Verso il 1701, perduti disegni, statue e strumenti musicali durante un'ondata di xenofobia, ritornò a Firenze, dove riprese a frequentare l'ambiente degli artisti e letterati: le esperienze del periodo tunisino gli ...
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DEL TUFO, Giovanni Battista
Rosario Contarino
Nacque a Napoli intorno al 1548, ottavo dei diciannove figli di Fabrizio e Lucrezia Carafa, esponenti di illustri ed antiche famiglie partenopee; i Del [...] .
La fede municipalista del D. ha qualche ripercussione anche sul piano degli atteggiamenti politici; ed infatti una certa xenofobia, di marca prettamente antispagnola, si avverte in certi suoi interventi e con non poca sorpresa, giacché egli aveva ...
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xenofobia
xenofobìa (o senofobìa) s. f. [comp. di xeno- e -fobia, sul modello del fr. xénophobie]. – Sentimento di avversione generica e indiscriminata per gli stranieri e per ciò che è straniero, che si manifesta in atteggiamenti e azioni...
xenofobico
xenofòbico (o senofòbico) agg. [der. di xenofobia] (pl. m. -ci), non com. – Caratterizzato da xenofobia, che proviene da xenofobia: comportamento x.; una x. avversione per le usanze straniere.