ROCCA, Lodovico Emilio
Giorgio Pugliaro
ROCCA, Lodovico Emilio. – Nacque a Torino il 29 novembre 1895, da Alfredo e da Giuseppa Durandi, in una famiglia, originaria di Neive nel Cuneese, priva di tradizioni [...] , 24 marzo 1934, seguita da molte riprese in Europa e Oltreoceano). L’opera, su libretto di Renato Simoni, è tratta dal dramma yiddish Tra due mondi di Sholem An-Ski (Semën An-skij), apparso in Italia nel 1927 e oggetto d’interesse anche da parte di ...
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Dassin, Jules (propr. Julius)
Federico Chiacchiari
Regista, attore e produttore cinematografico e attore teatrale statunitense, nato a Middletown (Connecticut) il 18 dicembre 1911. Clamoroso esempio [...] dove lavorò come decoratore, studiando contemporaneamente drammaturgia. Tornato a New York entrò in una compagnia di teatro yiddish e partecipò a diversi esperimenti teatrali d'avanguardia; nel frattempo, scrisse anche testi per la radio. Impegnato ...
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ROTH, Henry
Serena Andreotti Ravaglioli
Scrittore statunitense di origine austro-unga rica, nato a Tysmenitsa (Galizia) l'8 febbraio 1906. Di modesta famiglia ebraica, due anni dopo la nascita emigrò [...] , una costruzione che richiama le tecniche narrative joyciane sfrutta nel plurilinguismo le virtualità polifoniche dello yiddish, mentre, soprattutto nei momenti simbolici del racconto, si rivelano decisivi gli apporti della complessa matrice ...
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MORAIS, Sabato
Liana Elda Funaro
MORAIS, Sabato. – Di famiglia di origine portoghese, nacque a Livorno il 13 aprile 1823 da Samuele e da Bona Wolf, terzo di nove figli, con sette sorelle e un fratello.
Derivò [...] all’educazione delle classi disagiate.
Di fronte all’ebraismo statunitense diviso fra l’assimilazione e la cultura yiddish, auspicò una conciliazione tra sefarditi e askenaziti e un miglioramento delle condizioni sociali e lavorative degli immigrati ...
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Ford, Aleksander
Riccardo Martelli
Regista e produttore cinematografico polacco, nato a Łódź il 24 novembre 1908 e morto a Los Angeles il 4 aprile 1980. Benché i suoi film non si siano mai distinti [...] come Chalutzim (Pionieri), sui coloni sionisti in Palestina, interpretato dagli attori del celebre teatro Habima, e uno in yiddish, Mirkumen on (1936, Arriviamo, noto anche come Droga Młodych, La via dei giovani), sui bambini orfani dei quartieri ...
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Kaye, Danny
Maurizio Porro
Nome d'arte di David Daniel Kaminski, attore cinematografico e teatrale statunitense, nato a New York il 18 gennaio 1913 e morto a Los Angeles il 3 marzo 1987. Affermatosi [...] serie di film surreali, in cui era al centro di intrighi internazionali e, ispirandosi al tipo dello schlemiel proprio della cultura yiddish, giocava il ruolo del piccolo uomo umiliato dalla vita, ma con la risorsa del sense of humour e del sogno a ...
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LINGUE, REGNO DI GERMANIA
EElda Morlicchio
Il periodo compreso tra il 1170 e il 1250 è indicato nella storia linguistica tedesca come '(alto) tedesco medio classico' o '(alto) tedesco medio cortese'. [...] dell'Associazione Italiana di Filologia Germanica, a cura di L. Lazzari, Potenza 1991, pp. 133-147; J. Baumgarten, Lo yiddish, Firenze 1992; The Slavonic Languages, a cura di B. Comrie-G.G. Corbett, London-New York 1993; J. Heinzle, Wandlungen ...
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Giudeo-italiano è un’etichetta ambigua perché può designare due fatti linguistici e culturali diversi, qualunque sia il rapporto ‘genetico’ tra loro, di continuità o di indipendenza. Da una parte c’è la [...] più importante dei quali è orsài, orzài «anniversario della morte di un congiunto; commemorazione dei defunti» (diffuso ovunque) < yiddish Yorzeit. Si ha così una serie di forme conservative usate in passato dai dialetti comuni e da un certo punto ...
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Cagney, James (propr. James Francis Jr)
Morando Morandini
Attore cinematografico statunitense, nato a New York il 17 luglio 1899, da padre irlandese e madre norvegese, e morto a Stanfordville (New York) [...] concentravano nazionalità e culture diverse cosicché, tra l'altro, egli ebbe modo di imparare a parlare fluentemente lo yiddish. Cominciò a lavorare a quattordici anni, pur studiando contemporaneamente presso la Stuyvesant High School di New York, e ...
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giudaica, filosofia
Si usa definire filosofia giudaica il pensiero filosofico di autori vissuti dal 1° sec. d.C. sino a oggi in aree geografiche diverse (nel Vicino e Medio Oriente, in Europa e in Africa [...] ancora in ebraico, o tutt’al più adottavano come loro mezzo di espressione la lingua parlata dalle loro comunità: lo yiddish. In generale, non solo dal punto di vista linguistico ma anche e soprattutto dal punto di vista dei metodi impiegati ...
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yiddish
‹i̯ìdiš› (o jiddisch) s. m. e agg. [forma alterata dell’agg. ted. jüdisch «ebreo, giudeo»]. – Lingua della comunità degli ebrei ashkenaziti diffusisi in Europa centrale e orientale fin dal sec. 10° e assai vicina – spec. in origine...
yiddishofono
s. m. e agg. Chi o che si esprime in yiddish, lingua propria delle comunità degli ebrei ashkenaziti, che si caratterizza per la fusione di elementi tedeschi, ebraico-aramaici, neolatini e slavi. ◆ Secondo le ultimissime rilevazioni,...