La questione mediorientale del conflitto tra Israele e Palestina costituisce uno dei fenomeni storico-giuridici più complessi, in cui, come succede quando si discute di geopolitica, etica e machiavellismo [...] (solo dopo mercanti e tagliatori di diamanti), che si erano stabiliti nell’Europa centrale e che parlavano lo yiddish. Ad esse si devono aggiungere anche le comunità mizrakhim provenienti dai paesi arabi, quelle provenienti dall’Unione Sovietica ...
Leggi Tutto
«Un ladro mi ha rubato la scatoletta»: una frase normalissima, che contiene solo parole di uso comune, tanto che tutti siamo in grado di comprenderne perfettamente il significato; e non si vede perché [...] ed ebrei di nascita, proprio come Weinreich. La Polonia era infatti un crogiolo di lingue diverse, tra le quali c’era lo yiddish, parlato nell’Europa dell’Est e in Germania dagli ebrei; fu proprio la conoscenza da parte di Weinreich di questa lingua ...
Leggi Tutto
yiddish
‹i̯ìdiš› (o jiddisch) s. m. e agg. [forma alterata dell’agg. ted. jüdisch «ebreo, giudeo»]. – Lingua della comunità degli ebrei ashkenaziti diffusisi in Europa centrale e orientale fin dal sec. 10° e assai vicina – spec. in origine...
yiddishofono
s. m. e agg. Chi o che si esprime in yiddish, lingua propria delle comunità degli ebrei ashkenaziti, che si caratterizza per la fusione di elementi tedeschi, ebraico-aramaici, neolatini e slavi. ◆ Secondo le ultimissime rilevazioni,...
Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione dell’aggettivo jüdisch «giudeo». Si diffuse...
Scrittore polacco di lingua yiddish (Leoncin, Varsavia, 1904 - Miami 1991), naturalizzato statunitense nel 1943. Cresciuto in una famiglia di rabbini ḥasidici, nel 1935, dopo la pubblicazione del primo romanzo (Der Sotn in Goray), emigrò negli...