È un lungo inno alla vita The Fabelmans (2022), il racconto di formazione di uno Steven Spielberg capace di fare i conti con il suo “vizio”, teso a spostare l’orizzonte un po’ più in là, come nel dialogo [...] .000, in una sorta di iperbole fuori luogo.Boris Shildkraut (Judd Hirsch/Paolo Marchese), lo zio di Mitzi, usa una parola yiddish, minyan, conservata nel doppiaggio, a dispetto della sua difficoltà per il largo pubblico: «I’m in a minyan with Douglas ...
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Israel Joshua SingerLa nuova RussiaTraduzione di Marina MorpurgoCon una Nota di Francesco M. CataluccioA cura di Elisabetta ZeviMilano, Adelphi, 2024 Nel 1926, quando lo scrittore polacco Israel Joshua [...] numerose comunità ebraiche situate in regioni e città diverse e, anche grazie al fatto di comprendere e saper parlare la lingua yiddish, l'ebraico e il russo, dal suo punto di osservazione riesce a raccontare con una ricchezza di sfumature rara le ...
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Salutato come il ritorno alle origini di Spike Lee, BlacKkKlansman (2018) è un film pungente, arrabbiato, il tentativo del regista di ricostruire un linguaggio al contempo civile e beffardo dopo le deviazioni [...] giudeo», con attenuazione dell’aggettivo (‘fetido, puzzolente’) e adattamento del gergale kike, forse derivato dalla parola yiddish kikel ‘cerchio’.Durante una riunione del Klan, interrotta dalla moglie di Kendrickson, Walter Breachway (Ryan Eggold ...
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Tommaso Giartosio, una delle voci del programma radiofonico Fahrenheit di Radio3, è in realtà tante cose: saggista, poeta, narratore, traduttore. Questa notevole apertura alare – di solido stampo umanistico [...] «Scharfes S», oppure per lo scozzese sharf “incrostazione” – una “s incrostata”, bellissima definizione! –, o per la variante yiddish, quasi a ricordare le radici ebraiche della cultura tedesca?Perché se errare è umano, perseverare è diabolicamente ...
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Molte persone mi hanno chiesto perché ho cominciato Some Like It Hot col massacro di San Valentino. Ma occorre qualcosa di veramente violento perché dei giovanotti si travestano da donna rendendo verosimile [...] », meno comune di faccia tosta o faccia di bronzo), mentre il ringraziamento ironico viene meno («Ciao»).L’identità yiddish dell’impresario musicale Poliakoff scompare nel doppiaggio: l’interiezione «Meshugeh!» (“Follia!”) si annacqua in «Ma tu senti ...
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yiddish
‹i̯ìdiš› (o jiddisch) s. m. e agg. [forma alterata dell’agg. ted. jüdisch «ebreo, giudeo»]. – Lingua della comunità degli ebrei ashkenaziti diffusisi in Europa centrale e orientale fin dal sec. 10° e assai vicina – spec. in origine...
yiddishofono
s. m. e agg. Chi o che si esprime in yiddish, lingua propria delle comunità degli ebrei ashkenaziti, che si caratterizza per la fusione di elementi tedeschi, ebraico-aramaici, neolatini e slavi. ◆ Secondo le ultimissime rilevazioni,...
Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione dell’aggettivo jüdisch «giudeo». Si diffuse...
Scrittore polacco di lingua yiddish (Leoncin, Varsavia, 1904 - Miami 1991), naturalizzato statunitense nel 1943. Cresciuto in una famiglia di rabbini ḥasidici, nel 1935, dopo la pubblicazione del primo romanzo (Der Sotn in Goray), emigrò negli...