MAIESTATICO, PLURALE
Il plurale maiestatico (o pluralis maiestatis) consiste nell’uso della 1a persona plurale noi al posto della 1a persona singolare io da parte di autorità politiche e religiose in [...] Ché mal per noi quella beltà si vide (F. Petrarca, Canzoniere)
A noi prescrisse / il fato illacrimata sepoltura (U. Foscolo, A Zacinto)
In tutti gli altri casi – ad esempio nella stesura di un saggio, di un articolo o di una tesi – è consigliabile ...
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NE O NE?
Si tratta di due ➔omonimi, che nella lingua scritta vengono distinti tramite l’uso dell’accento.
• Senza accento grafico, ne (dal latino inde) ha due funzioni grammaticali:
– come avverbio di [...] bel Iulio ancor provate / Le dolci acerbe cure che dà Amore (A. Poliziano, Stanze)
anche se collocata all’inizio di frase
Né più mai toccherò le sacre sponde (U. Foscolo, A Zacinto).
VEDI ANCHE accento; monosillabi accentati e non accentati ...
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Il plurale maiestatis (espressione lat.: «plurale di maestà») indica l’uso della prima persona del plurale (anziché del singolare) del verbo e dei corrispondenti aggettivi e pronomi personali e possessivi, [...] non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura
(Ugo Foscolo, “A Zacinto”, vv. 12-14)
Nella prosa narrativa l’uso del plurale in luogo del singolare è invece più spesso da attribuire alla ...
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La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...] compositive poetiche del secolo, come in ➔ Ugo Foscolo («Tu non altro che il canto avrai del figlio / o materna mia terra», “A Zacinto”, vv. 12-13). Ma è ➔ Giacomo Leopardi a fornire in versi una definizione della litote quando, in “A Silvia”, la usa ...
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Le congiunzioni sono elementi invariabili del discorso (➔ parti del discorso) che uniscono (lat. coniunctio, da coniungĕre «unire insieme») due elementi sintattici: elettivamente due frasi; nel caso delle [...] mostrò qual era (Giovanni Pascoli, “Il lampo”, v. 1)
(5) Né più mai toccherò le sacre sponde (Ugo Foscolo, “A Zacinto”, v. 1)
Nel caso delle congiunzioni subordinanti che operano a livello testuale anziché frasale, l’autonomia rispetto alla frase che ...
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] giorno più non vi leggemmo avante (Dante, Inf. V, 138)
(52) Né più mai toccherò le sacre sponde (Ugo Foscolo, “A Zacinto”, v. 1)
Alighieri, Dante (1966a), La Commedia secondo l’antica vulgata, a cura di G. Petrocchi, Milano, Mondadori, 1966-1967, 4 ...
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zacintio
żacìntio agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Zacynthius, gr. Ζακύνϑιος]. – Di Zacinto, antico nome (ma ancor oggi conservato nel gr. mod. Ζάκυνϑος) dell’isola di Zante, nel mare Ionio, a sud di Cefalonia: … quando alle ricche / z. spiagge...
toccare
v. tr. e intr. [voce di origine onomatopeica] (io tócco, tu tócchi, ecc.). – 1. tr. a. Avvicinare la mano (o anche altra parte del corpo) a una persona o a una qualsiasi cosa e tenerla a contatto con la superficie di quella per un...