Colorante di tipo azinico (dal fr. safran «zafferano»), di formula
Con lo stesso nome è nota un’importante classe di coloranti derivabili dalla s. per sostituzione di atomi di idrogeno amminici o del nucleo [...] fenazinico con gruppi alchilici o di altro tipo e per sostituzione del radicale fenilico con altri aggruppamenti aromatici. Per tale motivo, la s., utilizzata in istologia perché colora elettivamente i ...
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Dell’Oriente, cioè in genere dei paesi posti a E dell’Europa, e quindi soprattutto dei paesi asiatici, ma con estensione più o meno vasta secondo il significato che nei vari tempi è stato attribuito a [...] preziose, che, almeno in passato, provenivano dall’India: per es., topazio o., varietà di topazio di colore giallo zafferano; smeraldo o., varietà di corindone di colore verde.
istruzione Istituto universitario o. di Napoli La più antica scuola ...
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VELENI (fr. poisons, vénins; sp. venenos; ted. Gifte; ingl. poisons, venoms)
Efisio MAMELI
Antonio MORDINI
In senso esteso, si comprendono tra i veleni quelle sostanze che, per la composizione chimica, [...] veleno e alimento, tra veleno e medicamento, tra veleno e tossina, talvolta differenziati solo dalla dose (es. alcool, glicerina, zafferano).
Il meccanismo intimo dell'azione tossica è molto complesso e non del tutto noto. In linea molto generale, si ...
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coloranti
Andrea Carobene
L'arcobaleno in una formula chimica
Divisi in tinture e pigmenti, i coloranti sono utilizzati nella produzione di cibi, di vestiti, ma anche per modificare il colore degli [...] legno rosso, o il legno azzurro. Un altro colorante estremamente diffuso, utilizzato ancora oggi per cucinare, è lo zafferano, che fornisce una tinta gialla dai toni caldi.
Intuizione inglese
Il primo colorante artificiale fu scoperto quasi per caso ...
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La civilta islamica: teoria fisica, metodo sperimentale e conoscenza approssimata. Tecnologia della chimica
Ahmad Y. al-Hassan
Tecnologia della chimica
Le fonti sulla tecnologia chimica araba
Le origini [...] giallo derivava da una varietà di materiali, fra i quali i più importanti erano il cartamo o zafferanone (῾uṣfur) e lo zafferano (za῾farān); un'altra fonte era la curcuma (kurkum). I coloranti verdi erano ottenuti tingendo col blu e col giallo ...
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Scienza indiana: periodo classico. Alchimia e tecniche chimiche
David G. White
Bidare V. Subbarayappa
Alchimia e tecniche chimiche
L'alchimia indiana
di David G. White
Nell'Asia meridionale l'alchimia [...] l'ocra gialla, il cinabro, la calce, la lacca, il nerofumo, un pigmento giallo (diverso dall'urina di vacca), lo zafferano, ecc., la cui natura chimica era nota, sia pure empiricamente. Quella della tintura era un'arte compiuta e rappresenta tuttora ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Le arti meccaniche
Robert Halleux
Emmanuel Poulle
Christian Meyer
Baudouin van den Abeele
Le arti meccaniche
Le conoscenze tecniche [...] il lavaggio e l'arrostimento dell'antimonio, la sublimazione del mercurio e dell'orpimento, la produzione del cinabro, dello zafferano di ferro e dell'olio di mattone. Si può quindi affermare che già molto prima dell'organizzazione del sapere chimico ...
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zafferano
żafferano s. m. [dall’arabo za῾farān]. – 1. a. Pianta erbacea delle iridacee (Crocus sativus), originaria dell’Asia occid. e coltivata, per la droga fornita dai suoi stimmi secchi, nell’Europa sud-occid.; in Italia la coltura della...
zaffera
żàffera (o żàffara) s. f. [affine a zaffiro]. – Nell’industria della maiolica, un particolare turchino, quasi nero, usato in rilievo, che contraddistingue un tipo di maiolica italiana della metà del sec. 15°.