La romana Faventia è città della Romagna (prov. di Ravenna, Emilia), situata lungo la Via Emilia, quasi a mezza strada fra Bologna e Rimini. È posta tutta in pianura (35 m. s. m.), presso la confluenza [...] Muratorii accessiones historicae faventinae, Venezia 1771 (nuove edizioni: di Faenza, Faenza 1881; A. Montanari, Guida storica di Faenza, Faenza 1882; id., Gli uomini illustri di Faenza, Faenza 1882; F. Argnani, Cenni storici sulla Zecca... di ...
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SCIO (Chio, Χιος; A. T., 90)
Luciano LAURENZI
Guillaume DE JERPHANION
Vincenzo COSTANZI
Emilio PANDIANI
Gastone DEGLI ALBERTI
Isola del Mare Egeo, formante insieme con le piccole isole Oinoũsai, [...] la potenza diVenezia nell'arcipelago.
La Maona guadagnava assai per il commercio del mastice di Chio e dell'allume di Focea: Parigi 1888; D. Promis, La Zeccadi Scio durante il dominio dei Genovesi, in Memorie Accad. Sc. di Torino, XXIII, 1866; G. ...
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È l'antica Fanum Fortunae (sporadica è la forma Flano), cosiddetta per il "tempio alla Fortuna" ivi esistente. È città del litorale marchigiano, in provincia di Pesaro-Urbino, sede vescovile. È posta a [...] 7 edizioni (1566-1571). Nel 1591 Pietro Farri diVenezia vi stampa qualche volume e vi riprende un'attività continuata Antonio Paltroni, Fano 1896 e 1898; id., La zeccadi Fano, in Rivista italiana di numismatica, XII-XIV (1899-1901); G. Grimaldi, ...
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. Il termine greco Χερσόνησος (lat. Chersoněsus), propriamente "penisola", fu usato a indicare alcune regioni e città, con l'aggiunta di particolari specificazioni toponomastiche.
Chersoneso Taurica.
Città [...] la concorrenza di Genova e diVenezia. Nel sec. XV era una rovina.
Per molti secoli Chersoneso fu centro importantissimo di ellenismo, di edifizî sacri e profani (templi della Parthenos, di Dioniso e di Afrodite), la zecca, ecc.; copia notevole di ...
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È propriamente la linea di colmo di un tetto a una o più spiovenze, e risulta orizzontale o inclinata secondo che è parallela o no alla linea di gronda del tetto stesso. Il nome di comignolo si dà anche [...] per il comignolo sembra che il primo centro di diffusione debba considerarsi Venezia. Certo si è che là si trovano simmetricamente sormontano il palazzo della Zeccadi Antonio da Sangallo il giovane, e la vignolesca Villa di papa Giulio III, ci dànno ...
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. La famiglia Della Rovere cominciò a fiorire con Francesco, nato nel 1414 da Leonardo della Rovere di Savona, di umile condizione, poi papa col nome di Sisto IV (v.) che fece salire a potenza e ricchezza [...] Farnese; fu fatto governatore delle armi della repubblica diVenezia, ma non prese parte ad alcuna guerra. Tenne Marcolini, Notizie storiche della provincia di Pesaro e Urbino, 2ª ed., Pesaro 1883; R. Reposati, Della zeccadi Gubbio e delle geste de ...
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I Romani chiamarono asperi nummi le monete uscite di fresco dalla zecca, che in italiano si dicono ruspe, e l'aggettivo, passato in greco in età bizantina, finì col designare ogni sorta di monete d'argento, [...] Gerusalemme, coniato a Rodi nei secoli XIV e XV, che pesava all'incirca due grammi. La repubblica diVenezia ordinò, nel 1481, i conî degli aspri ad uso della Tana, alla foce del Don, dove teneva un console; la moneta relativa però non si conosce. La ...
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. Moneta d'oro fatta coniare a Napoli nel 1278 da Carlo I d'Angiò con lo scudo partito di Gerusalemme e di Francia e la leggenda Karol. Dei Gra. Ierlm Sicile Rex al dritto e l'Annunciazione della Vergine [...] il pezzo da 20 franchi battuto nel 1878 nella zeccadi Parigi da Carlo III, principe di Monaco.
Bibl.: G. Castellani, Catalogo della Raccolta numismatica Papadopoli-Aldobrandini, Venezia 1925, I, e II, passim; A. Cinagli, Monete dei papi, Fermo ...
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. Moneta frazionaria, venuta in uso con l'adozione del sistema decimale; il franco francese e la lira italiana vennero divise in 100 parti uguali, ognuna delle quali, consistente come moneta effettiva [...] monetazione per la Repubblica italiana a Milano; divenne effettivo con la monetazione del Regno italico. Fu coniata nelle zecchedi Milano, Venezia e Bologna dal 1807 al 1813 e il popolo la chiamò pettinino per la forma della corona a sette punte. Si ...
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Il ducato d'oro di uguale bontà e peso di quello veneto, fatto coniare da Ferdinando I d'Aragona nella zeccadi Napoli (1465), venne detto ferrandino dal nome del sovrano. Ferrandino venne del pari chiamato [...] il carlino d'argento, che lo stesso sovrano fece battere a Sulmona.
Bibl.: V. Lazari, Zecche e monete degli Abruzzi, Venezia 1858, p. 98; E. Martinori, La moneta ecc., Roma 1915, p. 154. ...
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ducale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo ducalis, der. di dux «duce»]. – 1. agg. Di duca, del duca: corona d., milizie ducali. Quindi anche del doge, dogale: lettere d.; Palazzo d., a Venezia. 2. s. m. Moneta d’argento scifata, coniata nella...
zecchino
s. m. [der. di zecca1]. – Nome attribuito al ducato d’oro di Venezia alla metà circa del sec. 16°, quando, per la preferenza data ai pezzi freschi di conio, aumentò il prezzo del ducato nuovo di zecca che fu fissato nel 1543 a 7 lire...