Moneta di misura del valore di 2 denari coniata nel 14° sec. dai delfini di Vienne e dalla zecca pontificia di Avignone.
Duplone Moneta d’oro coniata in Svizzera dal 1795 al 1800. ...
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trentina Moneta d’argento del valore di 30 denari, fatta coniare da Giovanna II d’Angiò-Durazzo regina di Napoli (1414-35) nella zecca dell’Aquila. ...
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(propriamente amedeo d’oro) Moneta di Vittorio Amedeo I, duca di Savoia, del valore di 10 scudi d’oro, emessa nel 1633 dalla Zecca di Torino. ...
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settimo Moneta d’argento di papa Clemente VII, detta anche s. Clemente o s. clementino; il conio è di B. Cellini, maestro della zecca di Roma nel 1533-34. ...
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Denominazione comune di varie monete d’argento toscane del periodo lorenese. Ebbe origine dal fatto che i granduchi di Toscana, per ragguagliare le monete d’argento coniate dalla zecca di Firenze al cresciuto [...] , dovettero diminuirne l’intrinseco e, per non danneggiare il credito della zecca di Firenze, prima le fecero coniare in quella di Pisa e poi, quando questa fu chiusa, in quella di Firenze, segnandole però con la marca di zecca P. posta nel rovescio. ...
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zecchino Nome attribuito al ducato d’oro di Venezia alla metà circa del 16° sec., quando aumentò il prezzo del ducato nuovo di zecca, che fu fissato nel 1543 a 7 lire e 12 soldi. Dello z. si ebbero le [...] frazioni del mezzo e del quarto e i multipli da 2, 3, 10, 12 e 100 z.; fu spesso imitato e furono chiamate z. le monete d’oro che si avvicinavano alla moneta veneziana per bontà superiore a quella degli ...
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Uomo politico (Eden Farm, presso Beckenham, 1784 - The Grange presso Alresford, Hampshire, 1849), figlio di William. Deputato whig dal 1810, fu presidente del Board of Trade e direttore della Zecca nel [...] ministero riformista di lord Grey (1830), poi primo lord dell'Ammiragliato nel ministero di Melbourne (1834). Nel 1835 fu nominato governatore generale delle Indie. La sua politica d'intervento nell'Afghānistān, ...
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Moneta d’oro da un ducato e mezzo coniata da Alfonso il Magnanimo a Gaeta nel 1437 e a Napoli dal 1442.
A. d’argento è detto un grosso della zecca di Napoli dello stesso sovrano;
a. minuti (popolarmente [...] anfrusini o anfrosini o anfusini) i denari di Alfonso IV d’Aragona e Alfonso il Magnanimo delle zecche di Cagliari, Alghero e Iglesias.
Sono detti a. anche i grossi reali d’argento dei re di Portogallo, i marabottini d’argento di Alfonso X re di ...
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Nome di monete d’oro e d’argento così dette per il tipo di s. Giorgio a cavallo. Fu chiamato g. il grosso d’argento di Alfonso II d’Este coniato nella zecca di Ferrara; la coniazione di questa moneta fu [...] continuata dagli Estensi a Modena (g. modenese).
Si chiamarono g. anche due monete genovesi: una d’argento, coniata verso il 1668 per il commercio con il Levante; l’altra d’oro, coniata (1718) con il titolo ...
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ALBERTI, Duccio
Armando Sapori
Figlio di Lapo di lacopo, fu socio della compagnia "Alberto di lacopo del Giudice e compagni". Fu console di Calimala nel 1328 e nel 1330 e della Zecca per l'arte di Calimala [...] nel 1329 e nel 1334. Nel 1331 fu sindaco per la lega di Toscana contro Giovanni di Boemia. Fu priore dal 15 febbr. al 14 apr. 1333; nello stesso anno fu ambasciatore a S. Miniato al Tedesco; nel 1334 ufficiale ...
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zecca1
zécca1 s. f. [dall’arabo sikka «conio»]. – Officina governativa in cui si coniano le monete, i timbri e i sigilli dello Stato; assol., la Zecca, azienda di Stato fino al 1978, poi riunita al Poligrafico dello Stato in un unico ente...
zecca2
zécca2 s. f. [voce di origine longob.; cfr. ted. Zecke]. – 1. Nome comune di varie specie di acari ixodidi, diffusi ovunque, tutti ematofaghi, ectoparassiti di vertebrati terrestri, ai quali spesso trasmettono microrganismi patogeni...