Economia
Nome o simbolo che permette di identificare un prodotto, bene o servizio, differenziandolo dai prodotti, beni o servizi concorrenti. Si ha la m. industriale quando l’impresa manifatturiera immette [...] moneta, in uso sempre più frequente dall’inizio dell’età moderna.
M. di zecca Segno convenzionale posto di solito nel rovescio delle monete per indicare le zecche in cui erano coniate.
storia M. epigrafica Segno che i Romani usavano iscrivere sui ...
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BATTOSI
Silvano Borsari
Famiglia e compagnia di mercanti lucchesi, le cui fortune, nella seconda metà del sec. XIII ed all'inizio del XIV, derivarono dai rapporti che essi strinsero con la corte angioina. [...] furono strette, almeno fino al 1313, quando Roberto concesse per un anno a Gerardo Battosi ed alla sua società le zecche di Napoli e di Brindisi per la coniazione di moneta piccola: essi avrebbero trattenuto parte dei redditi derivanti da detta ...
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VITTORIATO (victoriatus sc. nummus)
S. ¿. G.
È la moneta di argento che i Romani coniarono insieme col denaro, il quinario e il sesterzio, ma indipendentemente da questi, col tipo costante della testa [...] rovescio quali iniziali del nome delle città di Lucera, Crotone, Vibo Valentia, Canosa, ecc., sedi delle zecche succursali della zecca di Roma, che coniarono i vittoriati stessi; i numerosi ritrovamenti di gruzzoli di puri vittoriati nella Penisola ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Debito pubblico e banca pubblica
Fausto Piola Caselli
Origine e legittimità del debito pubblico
Il primo debito pubblico, nella forma di prestito volontario o forzoso, è documentato a Genova e a Venezia [...] Gian Rinaldo Carli affermava era iniziata già nel 1688 (Dell’origine e del commercio delle monete e dell’istituzione delle zecche d’Italia [1751] in Id., Delle opere del signor commendatore Don Gianrinaldo conte Carli, 1° vol., 1784, p. 206).
Pietro ...
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DIODATI, Luigi
Saverio Russo
Nacque a Napoli il 10 marzo 1763 da Giovanni, grosso mercante di cereali di lontana origine lucchese, e da Camilla Ginnari. Alla morte del padre, 1770, fu affidato alle [...] , vedi G. Melzi, Diz. di opere anonime e pseudonime, II, Milano 1852, p. 182. Inoltre, sulla sua attività di soprintendente alla Zecca di Napoli, vedi G. Sambon, La moneta repubbl. del 1799 e la riforma monetaria del 1804, in Arch. stor. per le prov ...
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CHIARINI, Giorgio
Franca Cristofani Innocenzi
Nacque intorno al 1400, forse a Firenze, da un Lorenzo. Di lui non abbiamo altre notizie se non quelle, scarsissime, desumibili dai codici che ci hanno [...] , La Toscana letter. ovvero Storia degli scrittori fiorentini, I, p. 675; G. R. Carli-Rubbi, Delle monete e dell'instituzione delle zecche in Italia, I, L'Aja 1754, p. 157; II, Pisa 1757, pp. 88-128; G. Garampi, Saggi di osservazioni sul valore ...
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BELLONI, Girolamo
Alberto Caracciolo
Il B. fu personaggio eminente in una famiglia di mercanti e banchieri, che attraverso il Settecento acquistò ricchezze e prestigio in varie regioni d'Italia e in [...] d'urgenza di carichi di grano da lontane piazze, e in due occasioni vennero incaricati di provvedere all'estero argento per la zecca romana. Nel 1747-48, trattandosi di costruire a Berlino una chiesa cattolica, fu al B. che Benedetto XIV diede l ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Pompeo Neri
André Tiran
Dopo le guerre di successione della prima parte del secolo e la pace di Aquisgrana del 1748, prendono l’avvio negli Stati del Nord un dibattito e un movimento di riforma nei [...] ad iustum pretium). Infine cita l’opera di Gian Rinaldo Carli (Dell’origine e del commercio della moneta e dell’instituzione delle zecche d’Italia, 1751, poi in 4 voll., 1754-1760).
Troviamo la definizione del valore molto più avanti nel testo, nel ...
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TUNISIA
Giovanni Cameri
Alberto Ventura
Isabella Camera d'Afflitto
Enrico Acquaro
Sophie El Goulli
Stefania Parigi
(XXXIV, p. 488; App. II, II, p. 1034; III, II, p. 995; IV, III, p. 699)
Dall'ultimo [...] il proprio interesse soprattutto nei riguardi delle stele funerarie di Kairouan, Tunisi, Sūsa e Monastir, e delle monete con zecche a Tunisi, Bejaia, Biskra e Gafsa. Vedi tav. f.t.
Bibl.: G. Camps, Les civilisations préhistoriques de l'Afrique ...
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CHIARENTI
Michele Luzzati
Famiglia di mercanti e banchieri pistoiesi originaria di Montemagno e inurbatasi all'inizio del secolo XIII. I C. incominciarono la loro attività come cambiatori, dapprima [...] , in Il gotico a Pistoia, Pistoia 1975, pp. 37, 51 s.; F. Melis, L'econ. dellecittà minori della Toscana, in Le zecche minoritoscane fino al sec. XIV, Pistoia 1975 [ma 1974], p. 33; G. Ganucci, Pistoia nel XIII secolo, Firenze 1975, p. 191 ...
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zecca1
zécca1 s. f. [dall’arabo sikka «conio»]. – Officina governativa in cui si coniano le monete, i timbri e i sigilli dello Stato; assol., la Zecca, azienda di Stato fino al 1978, poi riunita al Poligrafico dello Stato in un unico ente...
zecca2
zécca2 s. f. [voce di origine longob.; cfr. ted. Zecke]. – 1. Nome comune di varie specie di acari ixodidi, diffusi ovunque, tutti ematofaghi, ectoparassiti di vertebrati terrestri, ai quali spesso trasmettono microrganismi patogeni...