I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] fatte destinati a un turista o a un principiante in una lingua straniera; ma anche questo – questa sorta di grado zero dello stile epistolare – è solo uno dei tanti registri abilmente sfruttati dallo scrittore e messi poi a frutto nell’autotraduzione ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] 95) lo senti il rumore del cuore (Samuele Bersani, “Fine di una storia”, 1994)
(96) sorprese non ne avrai (Renato Zero, “Cercami”, 1998)
Per quanto riguarda l’italiano contemporaneo, è da notare l’uso frequente di dislocazioni a sinistra nella lingua ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] anche tecnicismi sportivi, nel senso di «colpire di testa» e «colpire di striscio»), i derivati a suffisso zero (➔ conversione) come smorzo «luogo di vendita di materiali edilizi», le ➔ retroformazioni, diffuse soprattutto nel linguaggio giovanile ...
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Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più antica della lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua [...] cultura e della politica internazionale.
Agli anni Sessanta e Settanta data l’introduzione di bipolare, crescita zero, mondializzazione, pluralismo e pluralista, presa di coscienza, qualità della vita, riciclaggio, terziario e terziarizzazione, terzo ...
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La paratassi è una connessione ordinata di frasi in un’entità superiore, in cui le frasi interessate hanno diverso valore informativo (➔ tematica, struttura) e sono collegate tra loro da nessi semantici. [...] énonciative, «Cahiers de linguistique française» 7, pp. 149-167.
Orlandini, Anna & Poccetti, Paolo (2010), Structures à marqueur zéro en latin et dans les langues de l’Italie ancienne, in Béguelin, Avanzi & Corminboeuf 2010, vol. 1º, pp. 461 ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] , sono pochi e quasi tutti ancora vivi oggi. D’altra parte, Dante sembra preferire i deverbali a suffisso zero (➔ deverbali, nomi; ➔ deaggettivali, nomi), anche nell’opzione tra questi e gli astratti suffissati in -zione: 8 affezione contro ...
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Silverio Novelli
Neologismi arte, lingua e letteratura
abbandonologo
s. m. Chi perlustra il territorio alla ricerca di borghi abbandonati, edifici pubblici e privati in rovina, strutture e attività dismesse [...] , che consente una breve esposizione del corpo a vapori gelidi (dai 120 gradi ai 170 gradi centigradi sotto zero), con benefici effetti sulla microcircolazione, sulla regolazione del metabolismo e su alcune patologie croniche della pelle; anche, la ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] assumono un significato autonomo rispetto alle basi (messaggino, calcetto, telefonino). Da registrare anche la diffusione del cosiddetto suffisso zero nella ➔ conversione di nomi in verbi e viceversa (così da fax si è avuto faxare «inviare per fax ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] con prefissi, 60.000 circa sono formati per suffissazione; circa 20.000, infine, sono i derivati cosiddetti a suffisso zero (➔ conversione), del tipo fiore → fiorire o accusare → accusa (sostantivo). Quanto ai composti, il GRADIT ne registra un po ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] luonghe «lunghi»; cfr. Bove & Centola 2003). Sempre più diffusa è poi la tendenza, a livello popolare, a rappresentarla come zero, eliminando ogni simbolo, con la conseguenza di creare, in certi casi, un cumulo di consonanti (come in femmn «donna ...
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zero
żèro agg. e s. m. [dal lat. mediev. zèphyrum, adattam. (Leonardo Fibonacci nel Liber abbaci, 1202) dell’arabo ṣifr «nulla, zero», calco del sanscr. śūnyá «vuoto» e poi «zero» (v. anche cifra)]. – 1. a. Primo numero della successione naturale...
zero emissioni
loc. s.le f. pl. Riferito ad attività, prodotto, fonte di energia senza emissioni di anidride carbonica o di gas serra; anche nella loc. avv.le a zero emissioni. ♦ Ci sono Paesi con città larghe in cui l'alternativa è reale...