etimologia
Franco De Renzo
L'origine delle parole
Qual è l'origine della parola testa? O della parola bocca? Entrambe sono parole molto comuni, che impariamo facilmente già nei primi anni di vita. Come [...] , frappé, petrolio; dall'inglese: aerobica, bar, bistecca, film, sport; dall'arabo: caffè, cifra, rischio, zero; dal napoletano: calzone, fesso, mozzarella; dallo spagnolo: appartamento, baracca, regalo, tabacco, vigliacco. Altre volte rimangono ...
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Stato dell’Europa orientale; confina a NE con Ucraina e Moldavia, a NO con l’Ungheria, a S con la Bulgaria e a SO con la Serbia; si affaccia per quasi 250 km sul Mar Nero.
Il territorio della Romania [...] °C) si alternano infatti minimi assoluti di −35 °C in inverno. Le medie di gennaio sono ovunque al di sotto dello zero. Va anche sottolineata la tendenza delle temperature nei due mesi estremi ad accentuare i loro valori procedendo da O verso E. Si ...
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In senso ampio, la costituzione e la distribuzione degli elementi che, in rapporto di correlazione e d’interdipendenza funzionale, formano un complesso organico o una sua parte; è così chiamato anche il [...] E, di natura qualunque, è dotato di una s. se su E sono state definite relazioni che sono a loro volta funzioni di zero, una o più variabili a valori in E stesso (ordinamenti, operazioni) o in altri insiemi, oppure se su E sono stati evidenziati ...
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Popolazione dell’America Centrale, stanziata negli Stati messicani di Chiapas, Tabasco, Campeche, Yucatán e Quintana Roo, oltre che in Belize, in Guatemala, nell’Honduras occidentale e nel Salvador settentrionale.
Antropologia
Gli [...] astronomiche e il sistema di calcolo a base vigesimale, con una numerazione posizionale che implicava il concetto dello zero (secoli prima della sua invenzione nel Vecchio Mondo).
Il calendario si componeva di 2 cicli paralleli, uno solare ...
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Lo spazio dalle dimensioni illimitate, o il tempo senza confini.
Il pensiero greco si è occupato fin dalle sue origini del concetto di infinito. Delle soluzioni proposte dai pensatori della scuola ionica [...] per x→x0, sono dette i. dello stesso ordine se il loro rapporto, per x→x0, tende a un limite finito e diverso dallo zero, o si mantiene, da un certo punto in poi, compreso tra due costanti non nulle e con lo stesso segno. Restando ferma la prima ...
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Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] ’italiano burocratico.
Quanto al lessico, il tratto più frequente e caratteristico è certo quello dei deverbali a suffisso zero (➔ deaggettivali nomi; deverbali, nomi), che consente tra l’altro di evitare il cumulo dei suffissi: accompagno, esubero ...
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Si definisce terminologia l’insieme dei termini e delle espressioni che designano i concetti e gli oggetti di un particolare settore del sapere o di una attività e professione umana (Marello 1995: 719) [...] , distinto dal linguaggio comune»; Serianni 2005: 128; Musacchio 2002), tra i quali abbondano i deverbali a suffisso zero (modifica, utilizzo; ➔ deverbali, nomi); frequente è anche l’impiego di sinonimi dotti non necessari per univocità semantica ...
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Le consonanti dentali si realizzano con una chiusura tra la punta della lingua e gli incisivi superiori. Tali foni fanno parte di una classe consonantica più ampia, in quanto l’articolatore (la parete [...] (Serianni 1988: 28). Sempre in quest’area, il segmento occlusivo di [ʦ] e [ʣ] può scomparire in posizione post-consonantica o iniziale: zero [ˈzeːɾo] e alzare [alˈsaːɾe]. In tutta l’Italia meridionale, ma anche in Toscana, si parla di epentesi di ...
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Anatomia e medicina
La porzione d’impianto di un organo in accrescimento (r. del pelo, r. dell’unghia), oppure l’elemento morfologico che dà fissità a un organo (r. del dente, della lingua) o che ne costituisce [...] è spesso complicata dalla presenza dell’apofonia qualitativa e quantitativa (così λειπ-, λοιπ-, λιπ-, grado normale, forte e ‘zero’ della r. individuabile nelle voci greche che esprimono il concetto di lasciare: pres. λείπω «io lascio», perf. λέλοιπα ...
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(o al-Maghreb) Nome («Occidente») con il quale gli Arabi designano complessivamente i paesi dell’Africa settentrionale, a O dell’Egitto, spesso in opposizione a Mashriq «Oriente». Varie le accezioni, dalla [...] . Notevole scalpore suscitò nel 1967 la pubblicazione sulla rivista Qisas («Racconti») del suo romanzo Insān al-sifr («L’uomo zero»), che costò all’autore l’accusa di individualismo eccessivo. Tra gli autori tunisini di espressione araba, ‛A. ad-Dū ...
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zero
żèro agg. e s. m. [dal lat. mediev. zèphyrum, adattam. (Leonardo Fibonacci nel Liber abbaci, 1202) dell’arabo ṣifr «nulla, zero», calco del sanscr. śūnyá «vuoto» e poi «zero» (v. anche cifra)]. – 1. a. Primo numero della successione naturale...
zero emissioni
loc. s.le f. pl. Riferito ad attività, prodotto, fonte di energia senza emissioni di anidride carbonica o di gas serra; anche nella loc. avv.le a zero emissioni. ♦ Ci sono Paesi con città larghe in cui l'alternativa è reale...