LEWIS, Pittore di
M. Cagiano de Azevedo
Ceramografo attico che deriva il suo nome da uno skỳphos della collezione del Corpus Cristi College a Cambridge, proveniente dalla raccolta Lewis, decorata con [...] verso, o poco prima, la metà del V sec. a. C. Tra i soggetti rappresentati si notano figure isolate di divinità come Zeus e Atena nelle due facce dello skỳphos di Lipsia T 639, Atena in quello dell'Acropoli n. 508, Aglauros in quello dell'Acropoli ...
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Vedi EUBOULIDES. - 4 dell'anno: 1960 - 1973
EUBOULIDES (Εὖβουλίδης)
G. Cressedi
4°. - Scultore ateniese, figlio di Eucheir 3°, col quale in principio lavora. Possediamo diverse basi con la firma di lui [...] . G., xii, fasc. ix, 140). Pausania (i, 2, 4) ricorda un gruppo di statue di marmo al Ceramico, raffiguranti Atena Paionia, Zeus, Mnemosine, le Muse e Apollo eseguite e donate dall'artista: là fu trovata una parte del basamento con avanzi della firma ...
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RHODOS (῾Ρόδος, Rhodos, Rhodus)
A. Bisi
Divinizzazione, introdotta in età ellenistica, della città e dell'isola omonime (v. rodi).
Nella personificazione dello stato rodio, cui si tributa culto, confluisce [...] dea. Ad iscrizioni dobbiamo la notizia che i Lindi dedicarono una statua di R. ad Atena Lindia e a Zeus Polièus; da queste stesse epigrafi sappiamo della diffusione del culto di R., parallelamente all'instaurazione dell'influenza egemonica romana ...
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VITTORIA (Νίχη; Victoria)
Goffredo BENDINELLI
Giulio GIANNELLI
Gastone M. BERSANETTI
Gabriella BATTAGLIA
*
Grecia. - Nel campo della mitologia greca la figura di Nike è semplicemente la personificazione [...] delle armi e dei certami agonistici, la vittoria è il dono che scende più gradito all'anima dei mortali, da parte di Zeus, questo appunto si volle poi dare per padre a Νίχη γλυχύδωρος ("dai dolci doni"). Mentre con non minore diritto, avuto riguardo ...
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APOTEOSI (ἀποϑέωσις, apotheōsis)
H. P. L'Orange
Deificazione, elevazione di un mortale allo stato divino (confronta anche consecratio, termine usato dai Romani con significato analogo). In Egitto, vero [...] poi l'a. eleusina dell'imperatore come Demetra, quindi femminile, e con l'iscrizione Galliena Augusta; e infine l'a. massima come Zeus-Giove.
L'a. dell'immagine può limitarsi a dare al divinizzato gli attributi del dio; come, per esempio, l'aquila o ...
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Vedi FLIACICI, Vasi dell'anno: 1960 - 1994
FLIACICI, Vasi
A. D. Trendall
I cosiddetti vasi f. sono un gruppo di vasi, in prevalenza a figure rosse, dell'Italia meridionale, su cui sono dipinti singoli [...] una corona da teatro e stringe il fulmine. Su un cratere a campana a Bari (2970; C. 4; T. 16) appare un consulto di Zeus Ammone: un vecchio sale i gradini di una scala per consultare il dio che è seduto alla sommità e tiene l'aquila per il collo. A ...
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DEXTRARUM IUNCTIO
L. Reekmans
La rappresentazione dei due coniugi nell'atto di stringersi la mano destra (dextrarum iunctio inter coniuges) è un tema costante dell'iconografia romana pagana e cristiana, [...] dal viso (gesto che già si trova in una metopa di Selinunte della prima metà del sec. V a. C. con Zeus e Hera); altre volte pone, con fare affettuoso, il braccio sinistro sulle spalle del marito. Per suggerire il carattere sacro del matrimonio ...
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BRYAXIS (Βρύαξις, Bryaxis)
L. Vlad Borrelli*
Scultore che il nome indica di origine caria, ma probabilmente atticizzato (così che Atenodoro lo dichiara nativo di Atene), operante nella seconda metà del [...] il tempio eretto in Alessandria a questo nuovo dio, derivato da un sincretismo fra l'egizio Osiride-Apis, ed il greco Zeus-Hades. La statua, che fu distrutta dai cristiani nel IV sec. d. C., è minutamente descritta da Clemente Alessandrino: il dio ...
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Greca, Arte
R. Bianchi Bandinelli
Le principali opere d'arte della civiltà greca si trovano menzionate in questa Enciclopedia sotto gli esponenti dei nomi di luogo dove esse si trovano conservate o [...] ebbe a esprimersi il Goethe). Con il quadro della famiglia del Centauro, descritto da Luciano, se l'attribuzione era esatta, Zeusi avrebbe dato anche un presentimento della futura pittura di genere. Forse un po' più anziano di lui, Parrasio ci appare ...
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ORO (aurum, ie. da *ausom; quod illi [Sabini] ausum dicebant: Fest., viii, 14; χρυσός è di origine semitica; cfr. Ernout-Meillet, 1959, s. v.; Boisacq, s. v.)
F. Magi
È il metallo prezioso e nobile per [...] sull'o., dalla "invenzione" del medesimo, attribuita ora a Cadmo fenicio o al fratello di lui Thasos, ora a Eaco figlio di Zeus, ora al Sole, figlio di Oceano (Plin., Nat. hist., vii, 197), all'o. dell'India, dove straordinarie formiche di grandezza ...
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zeidi
żèidi s. m. pl. [lat. scient. Zeidae, dal nome del genere Zeus, che è dal lat. class. zeus o zaeus, gr. ζαιός, sorta di pesce]. – Famiglia di pesci zeiformi, la più numerosa dell’ordine, cui appartiene il pesce sampietro (lat. scient....
ganimede
ganimède s. m. [per antonomasia, dal nome di Ganimede (gr. Γανυμήδης, lat. Ganymedes), il bellissimo giovane rapito in cielo dall’aquila di Zeus, o da Zeus stesso in forma di aquila, per fungervi poi da coppiere alla mensa degli dèi;...