Bizet, Georges
Antonietta Pozzi
Il compositore francese che ha messo in musica la Spagna di Carmen
Compositore francese dell'Ottocento, Georges Bizet si dedicò soprattutto al teatro musicale. Il suo [...] si alternano a dialoghi recitati. La vicenda si svolge a Siviglia, in Spagna, e ha come protagonista una bella e provocante zingara, Carmen, di cui si innamora perdutamente Don José, un brigadiere del corpo di guardia, il quale viene meno ai propri ...
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Ufficiale delle SS (Solingen 1906 - prigione di Ramleh, Tel Aviv, 1962); uno dei responsabili dell'esecuzione del piano di sterminio degli Ebrei di 18 paesi europei (piano noto col nome di "soluzione finale"). [...] Comandò dal 1941 uno speciale ufficio cui fu assegnato il compito di individuare, deportare e sterminare gli ebrei, gli zingari e altri nemici del Reich. Dopo la fine della guerra fuggì in Siria (1948), poi in Argentina (1950), ove fu catturato da ...
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Orientalista (Charlton 1888 - Bishop's Stortford, Hertfordshire, 1983), prof. di sanscrito all'univ. di Londra (1922-54), direttore della School of oriental and african studies (1937-75). Tra le sue opere: [...] of Romani in Indo-Aryan (1927), in cui ha sostenuto la tesi, molto discussa, dell'affinità della lingua degli zingari con i dialetti centrali neoindiani; A comparative and etymological dictionary of the Nepali language (1931); The Gavimath and ...
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Figlio (Presburgo 1833 - Fiume 1905) dell'arciduca Giuseppe palatino d'Ungheria. Generale, durante la guerra contro la Prussia nel 1866, assunse a Königgrätz il comando d'un corpo d'esercito e rimase ferito. [...] Si occupò inoltre, anche in scritti per lo più in ungherese, di botanica e agricoltura, nonché della storia e della lingua degli zingari. ...
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Musicista italiano (Napoli 1857 - Montecatini 1919). Compose musica teatrale, di solito su libretti proprî. Si rivelò con l'opera I pagliacci (Milano, 1892), il cui clamoroso successo gli permise di presentare [...] , 1893) e Chatterton (Roma, 1896). Seguirono Bohème (1897); Zazà (1900); Rolando di Berlino (Berlino, 1904); Maja (1910); Zingari (1912); Goffredo Mameli (1916); Edipo Re (postuma: Chicago, 1920); oltre ad alcune operette, tra le quali emerge La ...
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S'indicano con questo vocabolo varî sistemi di divinazione a mezzo delle carte, le quali possono essere carte da giuoco comuni, oppure tarocchi, o anche carte speciali, fabbricate appositamente a tale [...] Per quanto si sia voluto sostenere da taluni che la cartomanzia fosse in onore presso gli Arabi, e che essi, oppure gli Zingari, la importassero in Europa insieme con i primi mazzi di carte da gioco, tale tesi va considerata, in mancanza di documenti ...
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Festeggiare
Vinicio Ongini
La nascita del nuovo anno
In tutte le epoche ogni popolo ha avuto e ha le sue feste. Gli uomini hanno trovato nella natura, nel ritmo delle stagioni, nella raccolta dei frutti [...] qualcuno che si prenda l'incarico di diventare musicista, e bravo, per di più!". "Ma a chi lo posso chiedere?". "Agli zingari!" disse san Pietro. "Ecco un lavoro adatto a loro: suonare il violino per divertire la gente e farla pensare a cose buone ...
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eterofobo
agg. Che è ostile nei confronti degli altri, di chi è diverso.
• Quando si parla di «paura», per esempio, oggi pensiamo immediatamente all’incolumità personale. E quando pensiamo alla incolumità [...] . Noi, i nostri cari, le nostre abitazioni. Ladri, aggressori, violentatori, rapinatori, pedofili. Perlopiù, stranieri, immigrati e zingari. Gli «altri» per definizione. Siamo eterofobi. Temiamo di essere insidiati, che i nostri figli e i nostri ...
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Drammaturgo inglese, nato a Barnsley (Yorkshire) il 26 ottobre 1930. Dopo le prime opere drammatiche: The life of man (1956, commedia radiofonica), The waters of Babylon (1957) e When is a door not a door? [...] di pubblico e critica con Live like pigs (1958), in cui si manifesta, nel contrasto tra gruppi sociali diversi - zingari e borghesi - la sensibilità dell'autore per i problemi sociali. Il dramma successivo, Serjeant Musgrave's dance (1959; trad ...
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Studio della comunicazione non verbale (o paralinguistica) e, soprattutto, di quella che si attua attraverso i movimenti, i gesti, le posizioni, la mimica del corpo, in modo volontario o involontario. [...] o di disprezzo, la gestualità nelle varie tradizioni teatrali, la gestualità oratoria, il mimo, il linguaggio gestuale muto dei monaci di clausura, dei sordomuti, degli zingari ecc., le modalità del bere e del mangiare, l’etichetta e così via. ...
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zingaro
zìngaro (o żìngaro; ant. o pop. zìngano, zìnghero o zìngherlo, tutti con pron. sorda o sonora) s. m. e agg. [adattam. ital. di uno dei nomi, Atsigan e più tardi Tsigan, dati agli Zingari per adattam. del gr. mediev. Αϑίγγανος, pop....