Avedon, Richard
Fotografo statunitense, nato a New York il 15 maggio 1923. Dopo aver trascorso il periodo bellico prestando servizio nella sezione fotografica della marina mercantile statunitense, ha iniziato nel 1945 la propria attività sotto la guida di A. Brodovitch e la decisa influenza del fotografo ungherese M. Munkacsi, proponendosi all'attenzione per un'interpretazione della fotografia di moda in senso decisamente naturalistico e dinamico. A partire dall'inizio degli anni Cinquanta ha collaborato con prestigiosi periodici come Life, Look e Graphics, acquistando nel campo della foto di moda una tale notorietà da diventare modello ispiratore del personaggio interpretato da F. Astaire nel musical Funny face (1957) per il quale A. fu consulente del colore e degli effetti fotografici. Sempre più costretto nel ruolo di semplice fotografo di moda, A. ha abbinato le realizzazioni per periodici come Vogue, con cui collabora dal 1966, o per importanti aziende, con un'intensa attività nel campo del ritratto.
La ricerca di A. nel campo della foto di moda ha subito un'evoluzione costante partendo dalle immagini realizzate in esterni e contraddistinte dalla estrema naturalezza degli ambienti e della illuminazione, per arrivare alle foto in studio che isolano il soggetto dall'ambiente e ne esaltano la vitalità contro uno sfondo neutro grazie alla fredda e calibrata luce del flash. Analogamente nel ritratto, coerente con una teoria più volte dichiarata ("Il ritratto è la fotografia di qualcuno che sa di essere fotografato, e questa consapevolezza è parte integrante della foto tanto quanto lo sono gli abiti e lo sguardo del soggetto"), A. si è prima imposto con immagini, in cui il soggetto, sempre appartenente a un'élite culturale o sociale, è ritratto frontalmente contro uno sfondo bianco e partecipa emotivamente al confronto con il fotografo, per poi sviluppare, negli anni Ottanta, una linea più raffinata anche se certamente meno intensa, con immagini piene di solitudine e di alienazione dove comunque il soggetto è spinto a divenire simbolo di se stesso.
Tra i volumi da lui pubblicati ricordiamo Nothing personal con un testo di J. Baldwin (1964), Portraits (1976) e il più recente In the American West (1985). Nel 1996 è stato pubblicato Evidence 1944-1994, catalogo della retrospettiva dedicata alla sua opera e allestita al Whitney Museum of American Art di New York nel 1993.
bibliografia
N. Hall-Duncan, History of fashion photography, New York 1979.
R. Barthes, La chambre claire. Note sur la photographie, Paris 1980 (trad. it. Torino 1980).
Contemporary photographers, ed. M. Marix Evans, New York 1995.