Poeta tedesco (Wendisch-Hermsdorf, Brandeburgo, 1863 - Blankensee, Amburgo, 1920). Narratore (Lebensblätter, 1895; Blinde Liebe, 1912), diarista (Zwischen Volk und Menschheit, 1919; Tagebuch 1893-94, 1921; Mein Leben, 1922) e autore drammatico (Michel Michael, 1911; Die Menschenfreunde, 1917; Die Götterfamilie, 1921), ha affidato la sua fama soprattutto a un'ampia produzione lirica, in cui alcuni fra i temi centrali del decadentismo di fine secolo trovano la loro più evidente collocazione in stretto rapporto con la poetica simbolista e in chiave di panerotismo. Così già nei primi volumi di versi (Erlösungen, 1891; Aber die Liebe, 1893; Weib und Welt, 1896), il motivo principale è il concetto romantico dell'amore come base d'ogni manifestazione della vita, attraverso cui l'uomo giunge alla chiarezza spirituale. Le opere più significative (Zwei Menschen, 1903; Die Verwandlungen der Venus, 1907) riprendono, variandolo, questo tema, che si esprime in un linguaggio ora caratterizzato da accenti sovrabbondanti ora invece chiuso in più discrete e rattenute cadenze; così pure l'ultima raccolta di versi, Schöne wilde Welt (1913), che è, forse, la migliore.