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OSWALD, Richard

di Giovanni Spagnoletti - Enciclopedia del Cinema (2004)
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Oswald, Richard

Giovanni Spagnoletti

Nome d'arte di Richard W. Ornstein, produttore e regista cinematografico austriaco, nato a Vienna il 5 novembre 1880 e morto a Düsseldorf l'11 novembre 1963. Tra i più prolifici e sagaci pionieri del cinema tedesco classico, fu l'iniziatore dell'Aufklärungsfilm, i film di educazione sessuale (v. Germania), scoprì due attori che utilizzò a lungo, Conrad Veidt e Werner Krauss, e futuri registi come Ewald André Dupont e Lupu Pick. Oltre a numerosi lavori di genere o di puro intrattenimento, prima dell'avvento del nazismo realizzò alcuni importanti film progressisti come Dreyfus (1930) o Der Hauptmann von Köpenick (1931), dalla celebre pièce di C. Zuckmayer, una sapida satira popolare contro il militarismo e la burocrazia.

Figlio di un ricco commerciante ebreo, iniziò giovane la carriera teatrale prima come attore in provincia, poi a Vienna, dove lavorò anche come drammaturgo e regista. A seguito di attacchi antisemiti, nel 1910 si trasferì allo Schauspielhaus di Düsseldorf, città in cui nel 1911 recitò anche in due film minori. Trasferitosi a Berlino nel 1913, oltre che di teatro cominciò a occuparsi, sempre più intensamente e in vari ruoli, del nuovo medium emergente: dopo l'eccezionale successo di Der Hund von Baskerville (1914) diretto da Rudolf Meinert, dal celebre giallo di A.C. Doyle, di cui scrisse la sceneggiatura e di cui avrebbe realizzato un remake dallo stesso titolo nel 1929 (Il cane di Baskerville), allo scoppio della Prima guerra mondiale debuttò nella regia con un film pacifista, Das eiserne Kreuz (1914), subito vietato dalla censura: sarebbe stato questo il primo dei numerosi scontri di O. contro il potere. In una grande febbre produttiva seguì una lunga serie di film in cui affinò un mestiere di solido narratore: melodrammi o gialli di genere, ma anche Kunstfilme e film di fantasy tratti da opere letterarie, come Die Geschichte der stillen Mühle (1914), da H. Südermann, Und wandern sollst Du ruhelos… (1915), da E.T.A. Hoffmann ed E.A. Poe, Hoffmanns Erzählungen (1916), sempre da Hoffmann, o Das Bildnis des Dorian Gray (1917), da O. Wilde. Con la fondazione nel marzo 1916 di una propria casa di produzione ‒ la Richard Oswald-Film GmbH, la cui attività proseguì per dieci anni ‒ divenne uno dei principali pionieri della rapida espansione della cinematografia tedesca. Sotto l'egida della Deutsche Gesellschaft zur Bekämpfung der Geschlechtskrankheiten girò sul problema della sifilide Es werde Licht! (1917), cui seguirono sino al 1918 tre sequels: era il primo degli Aufklärungsfilme, con cui il cinema scopriva una propria vocazione didattico-educativa. Tra il crepuscolo dell'impero guglielmino e la nascita della nuova Repubblica di Weimar nacquero alcune delle sue opere più note: Das Tagebuch einer Verlorenen (1918), poi rifatto da Georg Wilhelm Pabst nel 1929, Unheimliche Geschichten (1919), Das gelbe Haus/Die Prostitution (1919), e soprattutto il contestatissimo Anders als die Andern (1919), in cui si avanzava il diritto all'omosessualità contro l'art. 175 del codice penale tedesco. Attivo per un certo periodo anche nel campo dell'esercizio, O. proseguì negli anni Venti la sua importante attività di motore (meno di 'autore') del cinema tedesco, sperimentando, oltre ai generi già frequentati, anche il film storico sulle orme di Ernst Lubitsch con Lady Hamilton (1921) e Lucrezia Borgia (1922). La rivoluzione del sonoro non lo colse impreparato: a parte alcuni remake di opere proprie o di altri registi ‒ Alraune (1930) con Brigitte Helm, Unheimliche Geschichten (1932) ‒ fu attivo nel campo dell'operetta, soprattutto con Ein Lied geht um die Welt (1933), e nel cinema di impegno civile antimilitarista, che gli attirò gli strali della destra ma gli offrì anche l'occasione di dare il meglio di sé. La successiva carriera in esilio, dopo il 1933, che lo portò a lavorare in mezza Europa e poi, dal 1938, negli Stati Uniti, non fu all'altezza del passato: il suo unico film degno di menzione è ancora una volta il remake, realizzato nel 1941, ma uscito solo nel 1945, di un lontano successo: Passport to heaven (Il capitano di Koepenick).

Il figlio Gerd (Berlino 1919 ‒ Los Angeles 1989), anche lui produttore e regista, diresse negli Stati Uniti e in Europa b-movies e serial televisivi (Perry Mason, Bonanza, Star Trek ecc.). Il suo film più importante è Am Tag, als der Regen kam (1959; Il diavolo uccide così).

Bibliografia

Richard Oswald. Regisseur und Produzent, hrsg H. Balach, W. Jakobsen, München 1991.

Vedi anche
Paul Wegener Attore e regista (Jerrentowitz/Arnoldsdorf 1874 - Berlino 1948); esordì a 21 anni ed ebbe una lenta ascesa che gli assicurò piena maturità e dominio dei mezzi espressivi. Dal 1905 con M. Reinhardt al Deutsches Theater di Berlino, dal 1921 girò con formazioni proprie l'Europa e l'America Meridionale. ... Lupu-Pick ‹... pik›. - Nome d'arte del regista Lupu Pick (Iaşi 1886 - Berlino 1931); regista e attore teatrale ad Amburgo e Berlino, nel 1917 fondò la società cinematografica Rex. Il suo nome è legato al Kammerspiel, del quale fu il più autorevole e primo rappresentante. Diresse: Scherben (La rotaia, 1921), senza ... Paul Leni Leni ‹léeni›, Paul. - Regista tedesco (Stoccarda 1885 - Hollywood 1929); scenografo e regista con Max Reinhardt, realizzò varî film, in Germania e poi negli USA, dominati dal gusto dell'orrido e del macabro: Hintertreppe (La scala di servizio, 1921); Das Wachsfigurenkabinett (1924); The man who laughs ... Conrad Veidt Veidt ‹fàit›, Conrad. - Attore cinematografico (Potsdam 1893 - Hollywood 1943); recitò in teatro con M. Reinhardt, passando al cinema già nel 1917. Dopo la sua interpretazione di Cesare in Das Kabinett der Dr. Caligari (1920), che rimane uno dei personaggi più significativi dell'espressionismo cinematografico, ...
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