PORSON, Richard
Filologo, nato a East Ruston (Norfolk) il 25 dicembre 1759, morto a Londra il 25 settembre 1808. Fu dal 1782 al 1792 fellow del Trinity College a Cambridge, dal 1792 professore di greco all'università di Cambridge, e nel 1806 bibliotecario capo nella London Institution.
Fu il maggiore filologo classico e critico inglese dopo il Bentley: fondò la sua fama nel 1787 con le sue note alle emendazioni al Suida del Toup, che rivelarono anche fuori d'Inghilterra la sua profonda conoscenza dei classici e il suo acume di critica testuale. Le altre sue opere principali sono l'edizione di Eschilo (Glasgow 1795 e 1806) e quella di alcune tragedie di Euripide (Ecuba, 1797; Oreste, 1798; Fenicie, 1799, Medea, 1801), che il F. disegnava di pubblicare per intero, ma che la morte gl'impedì di compiere. Specialmente importante è l'edizione dell'Ecuba, la cui seconda edizione (Cambridge 1802) fu preceduta dall'importantissima memoria sul trimetro giambico, dove tra l'altro è formulata la "legge di Porson" (v. giambo), rimasta fondamentale per il trimetro tragico. I suoi numerosi e felici contributi critici a Omero, Aristofane, Platone, Pausania, ecc., furono raccolti nei postumi Adversaria a cura di T. H. Monk e C. J. Blomfield (1812, 2ª ed. 1914) e nei Tracts and miscellaneous criticisms of R. P., a cura del Ridd, 1815. Le emendazioni a singoli autori hanno avuto anche riedizioni postume separate.