Wagner, Richard
Il grande compositore tedesco (Lipsia 1813 - Venezia 1883) espresse più volte nelle sue conversazioni e nelle lettere ammirazione per la figura e l'opera di D., soprattutto in un'epistola al Liszt del giugno 1855, con giudizi assai interessanti. Il secondo atto della Walchiria sarebbe stato composto, secondo Mathilde Wesendonk, mentre l'animo di W. era ricolmo delle impressioni che gli suscitava la lettura dell'Inferno. Tale culto dantesco gli venne trasmesso dallo zio Adolf Gottlob Heinrich W. (Lipsia 1774 - ivi 1835), amico del Witte e in corrispondenza con Goethe cui inviò il suo Parnaso italiano (Lipsia 1826) ove era contenuto il testo della Commedia, preceduto da un saggio sull'Alighieri (già in Zwei Epochen der modernen Poesie in D., Petrarka, Boccaccio, Goethe, Schiller und Wieland, Lipsia 1806).
Un'altra fonte dell'interesse wagneriano per D. è la vicinanza di Cosima, la cui madre, Marie d'Agoult (v.), aveva appreso a leggere la Commedia a Parigi dalle lezioni di Daniele Manin ed era stata amica del Mazzini.
Del tutto vaghi sono invece i riferimenti che si son voluti costituire tra episodi e figure del poema dantesco e dei drammi wagneriani (Francesca e Isotta, Beatrice ed Elsa, Beatrice e Brunilde, ecc.), e tra le due ben diverse concezioni del rapporto poesia-musica.
Bibl. - M. Wesendonk, R.W.. an M. Wesendonk, Berlino 1904, 7; E. Sulger-Gebing, Goethe und D. - Studien zur vergleichenden Literaturgeschichte, ibid. 1907, 95, 111-114, 126; A. Cozzi, W. cultore di D., in " Il Veltro " III (1959) 21-28.