richiamare
L'unica attestazione nelle Rime è in XCIII vorrei saper dove e in qual lato [" presso chi "] / ti richiamasti, per me ricordare, " col citare me " (Contini).
Il sonetto replica a quello di un ignoto a D. che (XCII 4) in nome di D. " s'era richiamato [" si era lamentosamente appellato "] / a una donna ", e nelle quartine sembra imperniato su due ‛ invocazioni ': nell'incipit (Io Dante a te che m'hai così chiamato, " tanto invocato ") e nel verso citato, ove ti richiamasti si riferisce al lamentoso appello di XCII 4, chiaramente citandolo. D'altronde, che sia questo il valore lirico di r. può confermare Rime dubbie XXVIII 10 si conduce / la vita a morte, e spesso la richiama [" la invoca dolorosamente "] / dicendo: " Sola tu sei la mia luce ".
Nelle tre attestazioni della Commedia vale, con varie sfumature, " chiamare di nuovo ", " far sì che qualcuno ritorni " (chiamandolo: If XIX 51 lo perfido assessin... poi ch'è fitto, / richiama lui [il frate che lo confessa] per che la morte cessa, o evocandolo: IX 24 Eritòn cruda / ... richiamava l'ombre a' corpi sui), e " chiamare qualcuno " perché si affretti a fare qualcosa, con tono di cortese sollecitudine, in If X 115 già 'l maestro mio mi richiamava; / per ch'i' pregai lo spirto più avaccio [" più in fretta "] / che mi dicesse chi con lu' istava.