ricidere [ind. imp. III plur. ricidien]
Verbo usato soltanto nella Commedia. Vale " tagliare " e quindi " interrompere ": così D. nel cielo delle Stelle fisse dice di non saper descrivere il santo riso di Beatrice, e di dover fare come chi trova suo cammin ricino (Pd XXIII 63) da qualche fosso o altro, sì che debba saltarlo per procedere. In senso traslato: Noi ricidemmo il cerchio a l'altra riva (If VII 100), " attraversammo ", cioè, il cerchio sino al margine opposto.
È detto anche della fila di ponti rocciosi che ricidien li argini e ' fossi (XVIII 17) di Malebolge, intersecandoli e convergendo nel pozzo centrale.
Figuratamente in Pg V 66 pur che 'l voler nonpossa non ricida, dove si riferisce all'eventualità che il ‛ non potere ' " tronchi " la volontà dantesca di essere utile agli spiriti penitenti.