riconoscimento facciale
loc. s.le m. Tecnica di elaborazione digitale che permette di risalire all’identità dell’immagine di un volto preso in esame.
• Il riconoscimento facciale è diventato così uno dei settori sui cui governo e agenzie federali stanno investendo di più, con risultati che vanno dall’identificazione di Osama Bin Laden ad Abbottabad fino agli attentatori della maratona di Boston riconosciuti grazie ad alcuni filmati. (S[erena] Da[nna], Corriere della sera, 22 agosto 2013, p. 15, Esteri) • Per [Matteo] Renzi, meglio «taggare» i sospetti fanatici, seguire le tracce che lasciano camminando, perché questo non è certo «un agguato alla privacy». Il premier è convinto che servano più controlli, ma di un certo tipo. «Avere un sistema di informatica maggiore, di maggiore digitalizzazione delle immagini, per riuscire a fare il riconoscimento facciale, sono per avere in comune tutte le banche dati, per far sì che ogni telecamera sia a disposizione della forza pubblica, per poter dire che posso riconoscere una persona». (Anna Maria Greco, Giornale, 22 novembre 2015, p. 5, Il Fatto) • Ora che si sta procedendo all’asportazione degli apparati che ‒ ha fatto sapere il governo israeliano ‒ saranno sostituiti nei prossimi mesi da telecamere «a tecnologia avanzata» che consentano di individuare esplosivi e armi nascoste e sono dotati di sistemi di riconoscimento facciale (sono stati già stanziati a tal fine 25 milioni di euro), la speranza è che la tensione possa progressivamente ridursi. (Stella Spada, Giornale di Brescia, 26 luglio 2017, p. 7, Esteri).
- Composto dal s. m. riconoscimento e dall’agg. facciale, ricalcando l’espressione ingl. facial recognition.
- Già attestato nel Corriere della sera del 17 gennaio 2000, p. 13, Multi Media (Simona Vigna).
> Boss, facial recognition.