riconversione
Processo di trasformazione di una parte del tessuto industriale e delle infrastrutture di una determinata area geografica, che accompagna cambiamenti strutturali della produzione. Tali mutamenti possono derivare dallo sviluppo tecnologico, dal passaggio da stati di necessità eccezionale (per es. stati di guerra o calamità) a cicli produttivi normali, dalla dismissione di alcuni settori produttivi a causa di variazioni qualitative della domanda, dalla delocalizzazione della produzione e dalla trasformazione dei processi. La r. comporta un cambiamento strutturale sia dell’organizzazione industriale sia, in alcuni casi, del paesaggio e del territorio circostanti e implica che i soggetti deputati alla gestione del processo di r. (pubblici e/o privati) si occupino della riallocazione della forza lavoro e anche delle strutture produttive.
Gli anni successivi alla fine della Seconda guerra mondiale, e ancor più alla fine della guerra fredda (anni 1990), in Europa e negli Stati Uniti, sono stati fortemente caratterizzati da processi di r. industriale legati a un progressivo rallentamento dei finanziamenti nazionali a favore del settore della difesa. In questi periodi, molti impianti industriali hanno cessato la produzione o sono stati costretti ad adattare i propri prodotti a utilizzi civili. Dato il forte impatto provocato da tali cambiamenti a livello economico e sociale, molti Stati hanno deciso di intervenire nel processo di r. attraverso piani guida e fondi strutturali. Il programma KONVER, per es., approvato dalla Commissione Europea nel 1994, ha messo a disposizione fondi per la pianificazione e implementazione della r. di strutture produttive e basi militari ormai dismesse. In termini più generali, in Italia la materia aveva trovato un inquadramento legislativo nella l. 675/1977, che aveva delineato provvedimenti per il coordinamento della politica industriale, la ristrutturazione, la r. e lo sviluppo dei settori produttivi.
Il processo di r. guidato a livello nazionale ha spesso obiettivi di carattere strategico che hanno i loro effetti nel lungo periodo: la r. può servire, per es., come strumento per incentivare lo sviluppo di settori competitivi e tecnologicamente avanzati. Tuttavia, intervenendo a diversi livelli (nazionale, locale e privato), la r. può differenziare i propri obiettivi, integrando prospettive di breve e lungo periodo. Inoltre la r. è solo uno degli esiti possibili rispetto alle strategie di riqualificazione di zone industriali: prima di passare per la r., un settore o un’industria possono cercare di ampliare le proprie quote nel mercato in declino, di esportare i propri prodotti o di concentrare gli impianti in aree a basso costo della manodopera, chiudendo quelli meno sfruttati. Non sono rari i casi di processi di r. che hanno completamente stravolto l’attività produttiva caratteristica di un’industria, realizzando opere di bonifica di vecchi impianti industriali per poi riconvertirli in poli artistici e culturali. Un esempio tra i più interessanti è quello della 798 Art Zone di Pechino, complesso militare-industriale dismesso che ospita gallerie e studi di artisti contemporanei.