Uomo politico (Firenze 1794 - ivi 1865); membro dell'Accademia dei Georgofili (dal 1813), direttore della zecca (1825), nel 1827 fondò con R. Lambruschini e G. P. Vieusseux il Giornale agrario toscano col proposito di contribuire all'istruzione dei contadini. Gonfaloniere di Empoli (1840), professore di agraria all'univ. di Pisa, istitutore degli arciduchi (1845), nel 1846 si unì agli altri liberali toscani nel presentare a Leopoldo II un'esplicita richiesta di riforme. Membro della Consulta (1847), quando divenne ministro dell'Interno realizzò l'annessione di Lucca al granducato e represse le agitazioni democratiche di Livorno. Presidente del Consiglio dal giugno al luglio 1848, fu inviato in missione in Francia e in Inghilterra dal successivo gabinetto Capponi. Avverso al governo democratico di F. D. Guerrazzi, fu tuttavia contrario all'intervento austriaco invocato dal granduca e dopo la Restaurazione si ritirò dalla vita pubblica. Tornò in politica nel 1859 quando entrò a far parte del governo della Toscana come ministro dell'Istruzione e ministro ad interim degli Esteri. Dal 1860 fu senatore del regno.