riduzione
riduzióne [Der. del lat. reductio -onis "atto ed effetto del ridurre e del ricondurre", dal part. pass. reductus di reducere (→ ridotto)] [ALG] [ANM] I vari signif. particolari del termine rispondono tutti in genere al concetto di operazione che conduce a una semplificazione; per es.: (a) r. dei termini simili (in un polinomio) consiste nel fare la somma algebrica dei monomi simili, sostituendo un solo monomio al posto di essi; (b) r. di una frazione ai minimi termini, porta a scrivere una frazione come quoziente di due numeri primi tra di loro; (c) r. a forma canonica dell'equazione di una conica, consiste nel trasformare l'equazione di una conica rispetto a un sistema di assi cartesiani qualsiasi, nell'equazione della medesima rispetto ad assi cartesiani coincidenti con gli assi di simmetria della curva o, nel caso della parabola, con l'asse di simmetria e la tangente nel vertice; (d) r. a forma canonica di una forma algebrica, consiste nell'eseguire un'opportuna sostituzione lineare sulle variabili della forma, in modo da ottenere una forma più semplice di quella primitiva (per es., nel campo complesso una forma quadratica non degenere, cioè con determinante dei coefficienti non nullo, si può sempre ridurre a una somma di quadrati). ◆ [FAF] Il riportare a unità la complessità del sapere, particolare o generale, e, in termini universali, riportare il contenuto delle varie scienze a quello di una sola scienza (di solito, la fisica): v. teoria: VI 136 d. ◆ [CHF] In passato: (a) generic., la sottrazione di ossigeno da un composto (così, per es., l'ossido di piombo riscaldato con carbone subisce una riduzione che lo trasforma in piombo metallico); (b) nella chimica organica, l'introduzione in un composto di uno o più atomi di idrogeno, come, per es., nel caso della r. dell'aldeide acetica ad alcole etilico. Attualmente si parla di r., indipendentemente dal fatto che all'operazione prendano o no parte idrogeno e ossigeno, ogni volta che un elemento, assumendo uno o più elettroni, passa da uno stato di ossidazione superiore a uno inferiore, come, per es., nel passaggio del cloruro ferrico a cloruro ferroso, in cui il ferro passa da trivalente a bivalente (il processo inverso è detto ossidazione). ◆ [CHF] R. anodica e catodica: la r. che ha luogo, rispettiv., nella zona anodica e in quella catodica di una cella elettrolitica o di una pila chimica. ◆ [GFS] R. degli ionogrammi alle altezze vere: v. magnetoionica, teoria: III 566 e. ◆ [MTR] R. delle osservazioni, o delle misure: insieme di operazioni da effettuarsi su misure per eliminare o correggere determinati errori (per es., nell'astronomia e nella topografia, errori di rifrazione o di parallasse) o per riportare le misure a condizioni sperimentali di riferimento (per es., nella meteorologia, la r. delle misure al livello del mare, nella fisica e nella chimica, la r. del volume di un gas alle condizioni normali, ecc.). ◆ [MCQ] R. del pacchetto d'onde: v. misura in meccanica quantistica, teoria della: IV 8 d. ◆ [ALG] [GFS] R. di un disegno (di una pianta, di una carta topografica, ecc.): l'operazione di riprodurlo (e, con valore concreto, la riproduzione stessa), con vari procedimenti (pantografo, carta millimetrata, compasso di r., tecniche fotomeccaniche, ecc.), diminuendo o anche aumentando il formato dell'originale, ma conservandone le proporzioni originarie, secondo un determinato rapporto (rapporto, o scala, di r.). ◆ [MCC] R., e r. strettamente triangolare, di un sistema dinamico: v. moto, costanti del: IV 120 d. ◆ [GFS] Metodi di r. di misure gravimetriche: v. gravimetria: III 68 e. ◆ [ALG] [FAF] Principi della r. all'assurdo: (a) il primo principio della r. all'assurdo, che è forse la più antica legge della logica degli enunciati, già conosciuta da Platone, afferma che, se un enunciato implica la sua negazione, allora quell'enunciato è falso; in simb.: (p→┐p)→┐p; (b) il secondo principio della r. all'assurdo afferma che, se un enunciato implica una contraddizione, allora quell'enunciato è falso; in simb.: [(p→q)⌃(p→┐q)]→┐p. ◆ Teoria della r.: (a) [ANM] v. algebre di operatori: I 98 d. (b) [MCC] v. moto, costanti del: IV 125 d.