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riflesso

Dizionario di Medicina (2010)
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riflesso


Forma elementare di attività nervosa consistente nella risposta automatica, involontaria, di un effettore (muscolo, ghiandola, ecc.) alla stimolazione di un recettore. Il r. è mediato da una struttura nervosa rappresentata, oltre che dal recettore e dall’effettore, dalle vie afferenti, da un elemento centrale e dalla via efferente. A seconda che siano innati o acquisiti, i r. sono distinti in r. assoluti (r. propriamente detti) e in r. condizionati.

Neurofisiologia

Il r. può essere evocato portando la stimolazione su un arto, sulla radice nervosa sensitiva o su una singola fibra afferente; l’effetto può essere studiato osservando, ed eventualmente registrando, il movimento che viene indotto o anche derivando e registrando i potenziali d’azione evocati dalla radice motoria o dalla stessa cellula di moto del corno anteriore (➔ midollo spinale). Se la fibra afferente, tramite una sinapsi, si articola direttamente con la cellula effettrice, il r. è detto monosinaptico; se il collegamento, invece, avviene attraverso più neuroni intercalari, e pertanto con l’interposizione di più sinapsi, il r. è detto polisinaptico. In quest’ultima varietà di r. la catena dei neuroni intercalari può stabilire collegamenti in livelli diversi o controlateralmente, determinando la diffusione dell’attività riflessa a un’area piuttosto ampia o l’insorgenza di r. crociati, alleati o secondari, che hanno una notevole importanza ai fini dell’armonico inserimento della risposta riflessa nell’economia generale dell’organismo. Nella pratica clinica, nel quadro dell’esame neurologico, l’esame dello stato dei r., delle loro eventuali alterazioni (asimmetria, accentuazione, abolizione e, per quello plantare, inversione) ha un’importanza particolare, perché i r. informano sull’integrità o meno delle vie e dei centri che li integrano o che comunque li controllano.

Riflessi neurovegetativi

I r. neurovegetativi differiscono dai precedenti principalmente perché sono più lenti, richiedono stimoli ripetuti e tendono alla diffusione simmetrica, spesso alla generalizzazione delle risposte. Sono distinti in r. ad arco spino-bulbo-mesencefalico, r. ad arco gangliare e r. ad arco locale: i primi richiedono stimoli ripetuti, hanno zone riflessogene ampie e danno risposte diffuse; i secondi forniscono risposte maggiormente localizzate; gli ultimi si risolvono nell’ambito dell’organo in cui sono destati.

Riflessi condizionati

I r. condizionati sono stati individuati e studiati da I.P. Pavlov (➔ Pavlov, Ivan Petrovič), che ha dimostrato la possibilità di ottenere una reazione riflessa sostituendo a uno stimolo specifico un qualsiasi altro stimolo. Pavlov dimostrò che tutti i r. fisiologici sono suscettibili di trasformarsi in condizionati e precisò le leggi che regolano l’acquisizione di questi r., il loro rinforzo, la loro estinzione, la loro irradiazione e la loro inibizione; infine, spiegò il loro intimo meccanismo con l’intervento di un fattore mnemonico, cioè con un meccanismo di natura psichica. Al di là dell’intrinseco significato, la scoperta del r. condizionato è importante perché ha fornito alla ricerca psicofisiologica uno strumento d’indagine quanto mai efficace per conoscere la reattività psichica agli stimoli ambientali.

riflesso
riflesso

Vedi anche
neurofisiologia Ramo della fisiologia che studia i fenomeni connessi con l’attività degli elementi del tessuto nervoso, sia in senso ampio (n. generale), sia con riguardo a singoli raggruppamenti animali o a particolari suddivisioni del sistema nervoso (n. speciale degli Invertebrati, dei Mammiferi, dell’Uomo, del sistema ... propriocettore In fisiologia, varietà di recettore sensibile agli stimoli che insorgono nell’interno di un organo; i p. sono situati nei muscoli, nei tendini, nelle articolazioni e nella porzione vestibolare del labirinto membranoso. Informano i centri nervosi superiori della posizione e dell’atteggiamento del corpo ... defecazione Atto fisiologico di espulsione delle feci dal retto, che si compie periodicamente mediante un complesso meccanismo, in parte riflesso e in parte volontario, consistente nell’attività peristaltica del colon pelvico e del retto, nell’inibizione del tono dello sfintere anale e nell’azione sinergica dei ... sincope linguistica Caduta di un suono o di un gruppo di suoni all’interno di una parola (per es., spirto per spirito). medicina Improvvisa e transitoria perdita di coscienza e del tono posturale, espressione di anossia cerebrale acuta. Le cause sono varie, di origine cardiaca (per es. disturbi del ritmo cardiaco, ...
Tag
  • POTENZIALI D’AZIONE
  • NEUROFISIOLOGIA
  • GHIANDOLA
  • SINAPSI
  • MUSCOLO
Altri risultati per riflesso
  • iperreflessia
    Enciclopedia on line
    ...
  • iperreflessia
    Dizionario di Medicina (2010)
    Esagerata vivacità dei riflessi, e specialmente di quelli tendinei. Il disturbo può essere legato a un’accresciuta sensibilità dei centri spinali (per ipereccitabilità sensitiva o emotiva, per effetto di farmaci convulsivanti, ecc.), oppure alla cessata azione inibitrice dei centri cerebrali su quelli ...
  • Riflesso
    Universo del Corpo (2000)
    Alberto Muratorio In fisiologia si definisce riflesso (dal latino tardo reflexus, derivato di reflectere, "riflettere") la risposta motoria o secretoria che si svolge automaticamente, e quindi al di fuori della volontà dell'individuo, consistente nella trasmissione di uno stimolo da un recettore periferico, ...
Vocabolario
riflèsso²
riflesso2 riflèsso2 (ant. reflèsso) s. m. [dal lat. tardo reflexus -us, der. di reflectĕre «riflettere»]. – 1. Luce che viene rinviata per riflessione da una superficie brillante o diffondente: il mare luccicava dei r. del sole; il r. lunare...
riflèsso¹
riflesso1 riflèsso1 (ant. reflèsso) agg. [part. pass. di riflettere (dal lat. reflexus, part. pass. di reflectĕre)]. – 1. a. Che ha subìto una riflessione (nel senso che questa parola ha nella fisica e nella tecnica, e negli usi estens.):...
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