rifulgere (refulgere)
Ricorre solo nel Paradiso, due volte con riferimento a Beatrice, in due canti consecutivi, e due volte nelle parole di Cunizza: il prefisso ri- dà valore intensivo al verbo, che significa " splendere intensamente ". In Pd XXVI 78 è il raggio degli occhi di Beatrice che rifulgea da più di mille miglia; in XXVII 95 è la bellezza divina di Beatrice che " resplenduit in faciem meam " (Benvenuto): lo piacer divin che mi refulse. Cunizza dice di sé: Cunizza fui chiamata, e qui refulgo / perché mi vinse il lume d'esta stella, IX 32; al v. 62 Sù sono specchi, voi dicete Troni, / onde refulge a noi Dio giudicante, Cunizza riferisce il verbo a Dio, che dai Troni riflette intensamente la sua luce alle anime del Paradiso.