riguardare (reguardare; riguarde, in rima, indic. pres. II singol.)
Vale " rivolgere nuovamente lo sguardo ", in If III 52 io, che riguardai, vidi una 'nsegna: dopo l'orrore della prima visione e le spiegazioni di Virgilio, D. rivolge ancora lo sguardo sulla scena dell'Antinferno; qui il Chimenz preferirebbe " guardai più attentamente ", ma questa interpretazione sembra sdrammatizzare lo stato del pellegrino, proprio con quelrinunziare alla ripetizione dell'atto, che segue allo sgomento iniziale e all'illustrazione del maestro.
In Pg IV 54 che suole a riguardar giovare altrui, il valore di r. è condizionato dalla controversa interpretazione dell'intero verso: se vi si riconosce un riferimento alla salita compiuta, esso è di " tornare a guardare " la via percorsa; con il riferimento al levante, esso è invece di " guardare " con intenzione mistica verso la parte quasi sacra dell'orizzonte; contro questa seconda interpretazione è opportuno ricordare, come fa il Porena, che D. precisa di aver drizzato gli occhi ai bassi liti (v. 55).
Con il valore di " guardare con attenzione " è attestato in If XV 18 ciascuna / ci riguardava come suol da sera / guardare uno altro sotto nuova luna, dove l'intensità dell'atto è resa esplicita dal termine di paragone e dal successivo ‛ aguzzar le ciglia ' dei dannati, con cui passa dalla sorpresa dell'incontro allo sforzo di riconoscere gl'insoliti pellegrini; XVII 58, XX 5, Pd XXIII 46, XXXI 44, Vn III 4. Vale piuttosto " prestare attenzione ", in Pg XXI 22 Se tu riguardi a' segni / che questi porta (nella lezione priva della preposizione il significato non muta; cfr. Petrocchi, ad l.), e " sorvegliare ", in If XXI 116: i demoni della quinta bolgia sono mandati da Malacoda a riguardar s'alcun se ne sciorina, se qualche dannato emerge dalla pece. Come variante il verbo compare anche in Pg XXIII 125 in luogo di rigirare, e in XXIV 61 in luogo di gradire.
Il medesimo valore è intensificato da ‛ bene ', come in If XIII 20 però riguarda ben (l'esortazione è provocata dal fatto che D. sta per entrare nella selva dei suicidi) e XXIV 23; da ‛ fiso ', in IV 5 fico riguardai / per conoscer lo loco, e ‛ fisamente ', in Pd XX 33 or fisamente riguardar si vole (dove l'avverbio potrebbe significare, oltre che l'intensità dell'attenzione, anche la fissità della direzione dello sguardo, che prima abbracciava tutta la figura dell'aquila e ora deve fermarsi solo sul suo occhio); da ‛ follemente ', in Fiore XXXII 14 l'altra follemente altru' riguarda (qui l'avverbio, più che intensificare, qualifica il valore del verbo).
Attenuandosi il senso dell'attenzione, r. rappresenta quasi un'alternativa di ‛ guardare ' (v.), in If III 70 poi ch'a riguardar oltre mi diedi: l'attenzione di D. si sposta dalla scena dei pusillanimi all'Acheronte; XXXI 136, Pg XXXI 69 prenderai più doglia riguardando (Beatrice vuole che D. la guardi perché egli non si sottragga al pieno dolore della vergogna e del pentimento: cfr. vv. 85-89). Il medesimo valore ricorre in Vn VIII 6 12 [Amore] riguardava ver lo ciel sovente; XII 3 e 4, XIV 114, XXXIV 2 e 8 4, XXXV 2 (una gentile donna... mi riguardava... pietosamente), XXXVI 5 10, XXXIX 8 4, Rime CXVI 22; e ancora Fiore IX 3 ed i' mi riguardai dal dritto lato; LI 4, CXLI 12, e Cv IV XXV 12 uno colore dolce a riguardare.
Nelle seguenti attestazioni l'atto del guardare è in rapporto con una particolare condizione o azione spirituale: in If XV 98 Lo mio maestro... / si volse in dietro e riguardommi, esprime il compiacimento di Virgilio prima che egli parli; in XXV 67 Li altri due 'l riguardavano, è implicito il sentimento di orrore provocato nei due ladri dalla visione della metamorfosi di Agnolo Brunelleschi, pena cui sono anch'essi soggetti; al v. 91 Elli 'l serpente e quei lui riguardava, l'atto del r. è esso stesso misterioso elemento della trasformazione. Nel canto XXVIII r. è attestato tre volte (per il motivo del ‛ vedere ' dominante nel canto, cfr. F. Salsano, La coda di Minosse, Milano 1968, 96 ss.), le prime due con una significativa ripetizione (s'arrestaron nel fosso a riguardarmi / per maraviglia, v. 53; ristato a riguardar per maraviglia, v. 67), la terza che introduce il motivo dell'indugio di D. nella dolorosa contemplazione della pena dei seminatori di discordia (Ma io rimasi a riguardar lo stuolo, v. 112).
In If IX 53 dicevan tutte riguardando in giuso, dall'alto delle mura della città di Dite, le Furie invocano la venuta di Medusa e rivolgono lo sguardo verso i due poeti che vorrebbero fermare; lo sguardo potrebb'essere rivolto anche all'interno delle mura, " per vedere se sopraggiungesse Medusa " (Chimenz). Così anche in Pg VI 59 un'anima... posta / sola soletta, inverso noi riguarda, lo sguardo rivolto ai due poeti si precisa nel successivo ‛ sguardare ' e nel paragone del leone (vv. 65-66); cfr. ancora VIII 23 vidi quello essercito... / tacito... riguardare in sùe; XXII 116, XXIX 69, Pd I 47 Beatrice in sul sinistro fianco / vidi rivolta e riguardar nel sole: è il primo atto dell'ascesa verso il Paradiso; la preposizione questa volta tende a significare che lo sguardo s'immerge nel sole, e ciò vale anche per il valore allegorico dell'atto; un medesimo rapporto vive nelle seguenti attestazioni: XI 20 riguardando ne la luce etterna; XXVIII 11 riguardando ne' belli occhi; XXIX 8 riguardando / fiso nel punto che m'avëa vinto; XXXII 85 riguarda omai ne la faccia che a Cristo / più si somiglia, dove tuttavia l'appetizione visiva non è che il mezzo dell'appetizione spirituale e beatifica.
Particolarmente suggestivo è l'incontro dell'atto del guardare e del sentimento che lo domina, come in Pg XII 35 Vedea Nembròt... / quasi smarrito, e riguardar le genti; la punizione della superbia di Nembrot si aggrava nella visione del suo popolo confuso. Il medesimo rapporto con una condizione spirituale è in XXI 110, XXIV 12 (cfr. vv. 4-6), XXVI 103 (cfr. vv. 100-101), XXVII 38; Pd XXXI 92 Cosi orai; e quella... [Beatrice] / sorrise e riguardomrni: il poeta felicemente affida alla complementarità dei due verbi l'espressione di questo punto estremo della sua storia d'amore, che è congedo e nello stesso tempo pegno di eterna unione. Nelle attestazioni di Rime dubbie II 6 per riguardar sua angelica figura, e XIV 8 io le vo presso e riguardar no l'oso, nel r. è implicito il movente sentimentale.
Significa più genericamente " contemplare ", in Vn XIX 11 45 Poi la reguarda, e fra se stesso giura / che... Nelle attestazioni del Convivio l'oggetto della contemplazione è la donna-filosofia: IV II 18 essa filosofia, che è... amoroso uso di sapienza, se medesima riguarda, e III XIII 7 (sostantivato).
In talune attestazioni il " guardare " è caratterizzato dall'attività di un impegno, come il conoscere: If IX 107 avea di riguardar disio / la condizion che tal fortezza serra (il poeta colloca nel desiderio di conoscere del pellegrino la ragione della descrizione della prima scena della città di Dite); e così XVIII 119, Pg XVII 50 voglia... / di riguardar chi era che parlava; Fiore XII 13, LXXVII 6 mi riguardò com'io mi contenesse, e CXLIII 14; o l'impegno consiste nel cercare, come in Pd XXXI 67 se riguardi sù nel terzo giro / dal sommo grado, tu la rivedrai: all'ansia di D. (ov'è ella?, v. 64) risponde il suggerimento di s. Bernardo di cercarla nell'alto della mistica rosa.
Come intensivo di " guardarsi da ", nel senso di " trattenersi " o " astenersi ", è attestato in Pd XXII 36 ti farò risposta... / al pensier, da che sì ti riguarde.
Allo stesso modo di ‛ guardare ', r. è disponibile per il valore figurato di " guardare con la mente ", " considerare ": Pd XVI 73 Se tu riguardi Luni e Orbisaglia / come sono ite; XXI 101, XXII 92 se guardi 'l principio di ciascuno, / poscia riguardi là dov'è trascorso (dove va notata la correlazione con guardi); Fiore XCIII 5 chi venisse il fatto riguardando; in Cv IV I 8 entrai a riguardare col pensiero lo difetto umano, il medesimo significato si precisa con l'ausilio del complemento; è invece rafforzato da ‛ bene ' in If XI 85 Se tu riguardi ben questa sentenza, Pd II 124, Cv IV XXII 9.
Vale piuttosto " prestare attenzione ", " badare ", in Pd II 124 Riguarda bene omai sì com'io vado, e Cv III I 10 n'è data la provedenza che riguarda oltre. Un'accezione particolare assume in Pd III 47 se la mente tua ben sé riguarda: il riguardarsi della mente è " riflettersi su sé stessa ", nello sforzo della memoria di rivedere un'immagine nota che corrisponda a quella attuale di Piccarda, in modo da riconoscerla; il pellegrino dirà che non so che divino trasmuta le sembianze dei beati (per le varianti dell'oggetto, si, mi, te, cfr. Petrocchi, ad l.). In Fiore CXXXIX 11 né non riguarda amico né parente, r. può valere " aver riguardo ", nel senso che Malabocca non salva dalla propria maldicenza né amici né parenti. Si veda infine Fiore XLIV 11 e' ti piaccia riguardare / al tu' profitto, nel senso di " badare a ".