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rimanente

di Maurizio Dardano - Enciclopedia Dantesca (1970)
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rimanente

Maurizio Dardano

Riproduce il francese antico remanant, " resto ", " ciò che rimane ". Appare quattro volte nel Fiore: ma se d'un bascio l'avessi inarrato, / saresti poi certan del rimanente (LV 4); non facea forza d'aver rimanente (CXCII 4), " non m'importava che mi restasse in mano qualcosa, spendevo tutto " (Petronio); cfr. CXLII 3, CLXVIII 11.

L'espressione del rimanente è un calco dall'antico francese; appare soltanto in If XXVI 115 a questa tanto picciola vigilia / d'i nostri sensi ch'è del rimanente / non vogliate negar l'esperïenza, / di retro al sol, del mondo sanza gente.

Il Parodi, in " Bull. " XXIII (1916) 28 (rist. in Lingua 358), riporta a confronto un passo di Joinville (" il ne me fut demouré du remenant que 12 vins livres de tournois ") e aggiunge: " Noto che i codici debbon permettere di leggere, se si vuole (e sempre alquanto alla francese) ched è rimanente (o ched è 'l rimanente). Cfr. Petrocchi, ad locum.

Vocabolario
rimanènte
rimanente rimanènte agg. [part. pres. di rimanere]. – 1. Che rimane, che avanza rispetto a un insieme: come intendi utilizzare il r. spazio? In fisica, è sinon. di residuo, in relazione a sostanze che presentano isteresi elastica, dielettrica...
rimanènza
rimanenza rimanènza s. f. [der. di rimanere]. – Ciò che rimane, che avanza; avanzo, residuo. È usato soprattutto nell’uso comm.: riuscì a vendere la r. della merce (anche al pl., le rimanenze); e nell’uso contabile: r. di cassa, l’insieme...
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