RIMARIO
. È un dizionario, nel quale sono aggruppate le parole che rimano insieme.
Il più antico, nelle lingue romanze, risale al sec. XIII, ed è quello che Ugo Faidit inserì nella sua grammatica della lingua provenzale (Donatz proensals) che egli compose per uso degl'Italiani (E. Stengel, Die beiden atesten provenzalischen Grammatiken, ecc., Marburgo 1877, p. 40 segg.; L. Biadene, Las razos de trobar, ecc., in Studi di filologia romanza, I, p. 386 segg.). Le parole vi sono aggruppate secondo che la vocale tonica è di suono aperto o chiuso, conforme alla legge della poetica provenzale (v. rima). In Italia i rimarî apparvero nel Cinquecento e furono dapprima, e anche in seguito più di frequente, particolari di uno o più poeti. Il più antico sembra che sia quello di Fulvio Pellegrino Moreto (o Morato) mantovano, Le Cadentie di Dante e Petrarca (Venezia 1528), ristampato più volte, cui tennero dietro Le Concordanze del Petrarca di Giammaria Lanfranco di Parma (Venezia 1531), il rimario di Benedetto di Falco napoletano (Napoli 1535) compilato su molti poeti, quello aggiunto da Girolamo Ruscelli al suo trattato Del modo di comporre in versi nella lingua italiana (Venezia 1559) che, accresciuto e migliorato da fra Tommaso Stigliani e da Pompeo Colonna principe di Gallicano, fu ripubblicato dal primo nel suo libro Arte del verso italiano (Roma 1658). Si possono ancora ricordare i rimarî di Onofrio Bonozio di Verona (Cremona 1556), di Udeno Nisiely (Venezia 1644) e i più recenti del Rosasco (3ª ediz., Padova 1826), dell'Antolini (Milano 1839) e il Rimario universale di Platania d'Antoni (Acireale 1892). Le edizioni di alcuni tra i maggiori poeti sono spesso accompagnate dai rispettivi rimarî che sono, naturalmente, sempre gli stessi; se ne allontana, per un più razionale ordinamento che facilita le ricerche, Il Rimario perfezionato della Divina Commedia di Luigi Polacco, che fin dal 1896 accompagna l'edizione del poema dantesco col commento di G. A. Scartazzini (ora Scartazzini-Vandelli), ma che si trova anche stampato a parte.
Fra i rimarî francesi ricordiamo: J. de Fèvre, Dictionnaire de rimes françaises (1571-1587); Odet de La Nouë, Dictionnaires des rimes franç. selon l'ordre des lettres de l'alphabet (1596); id., Le grand dictionnaire de rimes (Ginevra 1624); Frémont d'Ablancourt, Dictionnaire de rimes avec histoire de la rime (1667); P. Richelet, Dictionnaire de rimes dans un nouvel ordre (1692; nuova ediz. ampliata, 1809 e 1821); L. Philipon, Dictionnaire portatif des rimes (1805); E.-M.-P. Laass-d'Aguen, Dictionnaire portatif de rimes (1834; 1862); N. Landais, Dictionnaire des rimes, avec un nouvel traité de versification (1835; nuova ediz., 1853); A. Pujol, Dictionnaire des rimes franç., classées d'après la consonne d'appui (1858); P. M. Quitard, Dictionnaire de rimes, précédé d'un traité complet de versification (1867; 1883); Ch. Martinon, Dictionnaire méthodique et pratique des rimes franc. (1905). Per i rimarî tedeschi: Ph. von Zesen, Anzeiger der deutschen.... Reimztörter (1640, in appendice al Hochdeutscher Helikon); J. Hübner, Poetisches Handbuch (1696); Peregrinus Syntax (F. F. Hempel), Allgemeines deutsches Reimlexikon (1826); W. Steputat, Deutsches Reimlexikon (2ª ediz., Lipsia 1930). Per quelli inglesi: W. Ripman, A dictionary of English rhymes (1932).