rimettere
Con costrutto transitivo, nel senso li " porre di nuovo ", " riportare ": in senso proprio n If I 110 Questi la [lupa] caccerà per ogne villa, / finche l'avrà rimessa ne lo 'nferno, / là onde 'nvidia prima dipartilla; in senso figurato in XXVII 71 certo il creder mio venìa intero, / se non fosse il gran prete, a cui mal prenda!, / che mi rimise ne le prime colpe.
In If XXVIII 39 Un diavolo è qua dietro che n'accisma / sì crudelmente, al taglio de la spada / rimettendo ciascun di questa risma, i più dei commentatori danno a r. il senso di " mettere di nuovo ", con allusione all'atto di " passare di nuovo " a fil di spada i dannati (il Daniello invece: " dice rimettendo, perché le ferite si richiudevano prima che alcuno li ritornasse davanti "; il Mattalia sente nell'espressione del v. 39 l'ironia già presente in accisma [v. ACCISMARE] per " adornare " e dà a r. il senso di " riassettare, rimettere a nuovo ").
La locuzione ‛ r. in bando ' per " bandire ", " allontanare ", in Fiore XXI 8 i' fu del giardin rimesso in bando (l'autore si era infatti avvicinato una prima volta al fiore e ne era stato cacciato: cfr. VI e VII); in costrutto riflessivo ‛ rimettersi a le difese ' per " incominciare a difendersi ", dopo il lungo discorso di Ragione, in XLVII 5 Allor sì mi rimisi a le difese / co' mie' pensieri e fu' in maggior tormento / assa', ched i' non fu al cominciamento.