rimozione
Operazione psichica con la quale l’individuo respinge nell’inconscio (➔) pensieri, immagini, ricordi e fantasie connessi alle pulsioni, che sono vissuti come pericolosi per il suo equilibrio complessivo. I moti pulsionali sessuali o aggressivi provenienti dall’Es tenderebbero di per sé all’appagamento e quindi al piacere; ma sono vissuti dall’Io come minacciosi perché vietati dal Super- Io e quindi provocano angoscia e colpa (➔). La r. non agisce sulla pulsione, che è organica, biologica, né sull’affetto a essa collegato, bensì sulle rappresentazioni (rappresentanti ideativi). Il contenuto ideativo proibito, oggetto della censura del Super-Io, viene relegato appunto nell’inconscio. Il conflitto può essere anche provocato da un ostacolo del mondo esterno; in entrambi i casi l’Io si difende mettendo in opera la strategia difensiva inconscia della rimozione. Sigmund Freud fa uso inizialmente del termine in semplice senso colloquiale, a proposito della reazione dell’Io che cerca di evitare idee e affetti penosi, in ordine al principio del piacere/dispiacere (➔). In un secondo momento formula il concetto di r. (La rimozione, 1915) come prototipo di operazione difensiva (➔ difesa, meccanismi di). La r. si esplica in una dimensione dinamica: occorre un dispendio di energia psichica (controinvestimento) per continuare a mantenere rimossi i contenuti inquietanti, desideri inappagati che continuano a cercare soddisfazione e a tentare di riaffiorare alla coscienza (ritorno del rimosso) sotto forma camuffata di sogni, sintomi, lapsus. Freud considerava la teoria della r. la pietra angolare su cui poggia tutto l’edificio della psicoanalisi, tanto che alle origini rimosso era sinonimo di inconscio. Nei lavori di autori contemporanei di varie scuole e aree geografiche si incontra invece sempre meno il termine e anche nell’esposizione di casi clinici il problema della r. e della sua interpretazione ha sempre meno spazio, sostituito dalla frequentissima chiamata in causa della scissione (➔) nelle sue varie forme. Si può pensare che ciò accada perché il pensare in termini di scissione – intesa come interruzione di nessi psichici di vario ordine e grado – è un modo più generico di trattare tutti i meccanismi di difesa dell’Io e del Sé. Inoltre, la r. è il meccanismo di difesa tipico della nevrosi (➔), un tipo di patologia che sembra sempre più raro, a fronte di altre patologie con compromissione dei livelli precoci dello sviluppo, che utilizzano altri meccanismi di difesa.