FERRINI, Rinaldo
Nacque a Milano il 6 luglio 1831 da Gaspare, già farmacista a Locarno, e dalla milanese Eugenia Cagnoletti, sua seconda moglie. Appartenente ad una famiglia molto in vista a Milano, studiò all'università di Pavia, ove conseguì nel 1853 il titolo di ingegnere civile ed architetto. Nel 1856 conseguì l'abilitazione all'insegnamento di fisica e matematica nei ginnasi e licei e l'anno seguente fu nominato docente di tali materie presso il liceo comunale "S. Marta". Successivamente, dal 1860 al 1868, fu titolare della cattedra di fisica e meccanica dell'istituto tecnico superiore (il politecnico) di Milano. Nell'anno accademico 1868-69, chiamato dal professore F. Brioschi, fu docente di fisica tecnologica presso il medesimo istituto.
Molte sue comunicazioni e note furono pubblicate nei Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere, di cui il F. venne nominato socio corrispondente il 25 genn. 1866 e di cui fu membro effettivo dal 6 febbr. 1873. Dello stesso istituto fu anche segretario, per la classe di scienze matematiche e naturali, dall'8 febbr. 1883. Le predette pubblicazioni ebbero prevalente carattere divulgativo.
Le opere che diedero maggiore fama al F. furono i suoi trattati, alcuni dei quali, tradotti, furono molto apprezzati anche all'estero. Il volume Tecnologia del calore, pubblicato a Milano nel 1876 (e ristampato, sempre a Milano, nel 1885 e nel 1903), gli assicurò un posto tra i più noti fisici del tempo.
In tale opera sono presentati, discussi e risolti tutti i problemi legati al calore: termometria, leggi di trasmissione del calore, termodinamica, calcolo di apparecchi per la combustione, forni, camini, riscaldamento di solidi e liquidi per usi industriali, riscaldamento e ventilazione degli ambienti, essiccatoi. Il trattato, tradotto in tedesco da M. Schröter del politecnico di Zurigo, apparve a Jena nel 1878; nel 1880 seguì la pubblicazione in francese a Parigi. È importante sottolineare che particolare pregio del trattato non fu all'epoca solamente l'applicazione di tutte le teorie e leggi fisiche sull'argomento, ma anche la loro trattazione ragionata e la loro originale presentazione, nonché l'introduzione delle più recenti teorie sull'equivalenza dei fenomeni meccanici e termici.
Nel 1878 diede alle stampe a Milano l'opera Elettricità e magnetismo, che, tradotta in tedesco sempre dallo Schröter, fu pubblicata a Jena nel 1880.
In essa è trattata estesamente la teoria del potenziale e sono esaminati tutti i metodi di misura, allora ben poco noti; inoltre vengono presentate la teoria circuitale delle resistenze elettriche e quella delle intensità di corrente. Il libro perviene infine alla trattazione delle macchine dinamo-elettriche, dei motori elettrici e delle loro applicazioni. In particolare, illustrando l'invenzione di A. Pacinotti, vengono cronologicamente sistemati i successivi contributi di Z.-T. Gramme e di W. Siemens. Risultano anche interessanti in questo testo la ricerca sulle conduzioni più efficienti di funzionamento di una pila, la valutazione della dispersione delle linee telegrafiche ed il calcolo degli avvolgimenti degli elettromagneti delle macchine telegrafiche. Infine, altre applicazioni tecniche di cui viene fatta nell'opera una trattazione completa sono l'illuminazione elettrica, la telefonia, l'elettrometallurgia ed altri impieghi minori.
Nel 1882, in collaborazione con P. Pogliaghi, pubblicò a Milano La luminosità elettrica dei gas e la materia radiante. Gli argomenti che sono presentati ed analizzati in questo trattato sono il fenomeno della scarica elettrica nei gas alla pressione ordinaria ed in diverse condizioni di rarefazione.
W. Crookes aveva da pochi anni presentato i suoi lavori sulla "materia radiante", che poi costituirono il punto di partenza per le nuove vedute sulla costituzione della materia. In polemica con lui il F. sostenne che vi era continuità tra i fenomeni osservati in una scarica elettrica a pressione atmosferica e quelli rilevati nei tubi a grande rarefazione dell'aria. Criticava inoltre il Crookes per aver prestato scarsa attenzione allo stato elettrico delle molecole gassose esistenti nei tubi ed all'energia acquisita a seguito della scarica; aggiungeva poi che i fenomeni descritti dal Crookes si potevano osservare anche in condizioni di mediocre rarefazione e che gli stessi erano tutti riconducibili alle leggi generali dell'elettricità e della trasformazione dell'energia. Concludeva infine che non vi era alcun motivo di ipotizzare un nuovo stato fisico della materia.
Più tardi, il progresso degli studi scientifici avrebbe portato alla scoperta della ionizzazione dei gas ed alla convinzione che le particelle cariche negativamente, che con il loro moto rapidissimo costituiscono i raggi catodici, non siano, come si riteneva allora, le molecole residue nei tubi, ma gli elettroni. Si sarebbe scoperto inoltre che nei tubi di Crookes l'anticatodo, per effetto dei raggi catodici incidenti, diventa sorgente di raggi X che non sono di natura corpuscolare.
Nel 1884 il F. pubblicò a Milano il volume Recenti progressi nelle applicazioni dell'elettricità, che ebbe successive ristampe nel 1892, nel 1894 e nel 1901. I progressi a cui si fa riferimento nel titolo sono relativi a generatori e motori elettrici, a trasformatori elettrici, alla trasmissione e distribuzione dell'energia, alla trazione elettrica e ad altre applicazioni tecniche.
Grande diffusione presso tecnici progettisti ed installatori di impianti termici e di ventilazione ebbe il Manuale di riscaldamento e di ventilazione degli ambienti (Milano 1898). Sono infine meritevoli di menzione le opere Galvanoplastica ed altre applicazioni dell'elettrolisi, 2 ed., Milano 1892; Le invenzioni di mons. Cerebotani, Pavia 1901; Progressi nella telegrafia eterea, Pavia 1901; Manuale di telegrafia elettrica aerea, sottomarina e senza fili, 3 ed., Milano 1905.
Il F. morì a Milano il 21 genn. 1908.
Fonti e Bibl.: Necr., in Rend. d. Ist. lombardo di sc. e lett., XLI(1908), p. 73; R. Arnò, in Atti d. Assoc. elettrotecnica ital., XII (1908), 2, pp. 345-349; A. Menozzi, Commemorazione del prof. R. F., in Rend. d. Ist. lombardo di sc. e lett., XI-VI(1913), pp. 52-57; v. inoltre Storia dell'industria elettrica in Italia, I, Le origini..., a cura di G. Mori, Roma-Bari 1992, ad Indicem.