rincalzare
Nelle due occorrenze il verbo r. viene usato al traslato: in Pg IX 72 Lettor, tu vedi ben com'io innalzo / la mia matera, e però con più arte / non ti maravigliar s'io la rincalzo, è costruito transitivamente e vale " puntellare con un sostegno " o, per dirla col Buti, " la fortifico con più artificiosità di finzioni et allegorico intelletto ". Invece in Pd XXI 130, dove l'esame dei testi impone di leggere voglion quinci e quindi chi rincalzi / li moderni pastori (v. Petrocchi, ad l.), r., costruito assolutamente, significa " aiutare ", " sorreggere ": " faccia lor puntello del braccio, aiutandoli montar in carrozza, ovvero ponendo loro sotto lo scannello " (Cesari).